Dizionario dei Pittori Bresciani
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LUGANO (DA) MARCO

v. Marco da Lugano.

LUGANO (DA) NICOLO'

v. Nicolò da Lugano.

LUONI GIUSEPPE

Brescia, 5 aprile 1902 - 6 gennaio 1978.

Paesaggi invernali di Valtellina soprattutto, il Brenta, nature morte sono i motivi prediletti da Giuseppe Luoni.  Motivi ricreati a mezzo dell'ollo e del pastello, caratterizzati da notevole plasticità.Condotta nella tradizione figurativa, la pittura di LuiSni negli esiti migliori raggiunge freschezza compositiva resa più intima dal delicato accordo cromatico.  Se prediletto gli è stato il paesaggio montano, con i fiori colti a quelle elevate quote, ricorrenti tuttavia sono nel suoi dipinti anche silenti angoli del Garda, d'Iseo, dei nostri Ronchi colti nelle luci mattinali di tepide stagioni. Né mancano composti ritratti o monumentali scorci urbani. Un racconto offerto da occhio sgombro e da un animo semplice e sereno. Le partecipazioni di Giuseppe Luoni a manifestazioni artistiche risalgono agli anni Trenta, agli anni delle sindacali, contrassegnate dal puntuale intervento critico di Pietro Feroldi.  Lontano da Brescia durante tutto il conflitto mondiale (1940-1945), Luoni non manca di presenziare alla prima mostra bresciana del dopoguerra; con gli artefici della Associazione di via Gramsci si ripresenta in varie, successive occasioni.  Soltanto due le nostre personali che ci sono note: del 1959 e del 1964, allestite nella sala della Loggetta.  Riproponevano i motivi prediletti accanto a composizioni di uccelli (Morte insidiosa) o Minturno (Rovine di guerra) o Centenario 1859-1959, riflettenti intime emozioni o evocanti storici avvenimenti.
 
BIBLIOGRAFIA
«Il Mostra del sindacato prov.  B.A.», Brescia, 1934, Catalogo.
G.C.R., I bres(,iani alla mostra di via Paganora, «Il Popolo di Brescia», 25 aprile 1934.
P. FEROLDI, S(,conda sindacale delle arti, «Arengo», a. VIII, n. 1, gennaio 1935.
P. FEROLDI, Precisazioni, «Il Popolo di Brescia», 2 dicembre 1936.
«IV Mostra del sindacato prov.  B.A.», Brescia, febbraio-marzo 1938.
P. FEROLDI, La IV ostra sindacale, «Il Popolo di Brescia», 15 febbraio 1938.  AEQUUS, 200 opere di artisti bresciani, «Giomale di Brescia», 24 ottobre 1945. «Il Giomale dell'arte», I luglio 1946, Il legato Zuccarelli.
«Il Mostra d'arte della Associazione artistica», Brescia, 12-27 ottobre 1946.  AEQUUS, Pittori e scultori a convegno, «Giornale di Brescia», 8 maggio 1947. 0. DI PRATA, Collettiva all'Associazione artistica, «Il Popolo», I I maggio 1947. E.P., Vernice agli Indipendenti, «Il Popolo», 2 dicembre 1947.
«L'Araldo dell'arte», dicembre 1947.  Gli artisti indipendenti di Brescia. «Galleria la Loggetta», Brescia, 6-24 dicembre 1959.
«Galleria la Loggetta», Brescia, 15-30 marzo 1964. «L'Ora serena», aprile 1964, G. Luoni.

LUPPI ERMENEGILDO

Modena, 1877 - 1937.
Si ricorda questo scultore emiliano perché autore di un'opera che i bresciani ben conoscono: è la monumentale Pietà, in bronzo, collocata nel 1923 nello spiazzo antistante la chiesa di S. Michele al Vantiniano e visibile fin dall'inizio del viale che conduce all'interno del camposanto.
Secondo Bianca Spataro ("Storia di Brescia") l'ispirazione realistica del gruppo scultoreo è superata nella ricerca di ritmi stilizzati ..
 

LURANI NICOLO'

Secolo XVI.
Originario di Fontanella, secondo Antonio Fappani ("Enciclopedia bresciana", VoI. VI, p. 234) negli anni 1515-1520 opera in varie chiese di Gavardo. La nota non contempla tuttavia opere che possono essere attribuite a Nicolò Lurani.

LUSETTI DOMENICO

Pontevico, 6 maggio 1908 - Brescia, 3 giugno 1971.
Precoce il desiderio di Domenico Lusetti di esprimersi con la creta. Frequentata la scuola del Castello Sforzesco di Milano, segue quindi i corsi dell' Accademia di Brera, inserendosi nel clima culturale e artistico del capoluogo.
La volontà di sempre più perfezionarsi lo induce a seguire i consigli di Timo Borto-lotti (v.) bresciano, ma operoso a Milano, e dell'affermato Napoleone Lodi. Medita al tempo stesso la scultura classica, ma la sua visione si fa via via libera, sciolta, personale.
Nel 1930 apre studio a Brescia, in via delle Bassiche, e solo nel 1947, riprendendo l'attività dopo la prigionia sofferta in campo di concentramento in Germania (1943-1945), si trasferisce nell'ampio atelier di via F. Ferramola.
Dei giorni di prigionia narrerà in più tardi anni pubblicando il "Lager XI - B" (1967). Artefice infaticabile ha tratto le sue sculture dalle più diverse materie: creta e granito, Barrettino di Valbrembana e porfido, Nero del Belgio ed altre pietre dure, peltro e bronzo; e innumerevoli le realizzazioni che dovremmo ricordare. Ritratti infantili, busti di conoscenti e di parenti, sacre composizioni, monumenti, motivi di libera fantasia come i Lottatori ...
AI 1936 risalgono le prime apparizioni in pubblico, e sempre più folta si fa la nota delle sue presenze in mostre collettive in Italia e all'estero.
Val ricordare almeno la Quadriennale di Roma negli anni 1938, 1952, 1956 e 1959, cui si accostano altre varie mostre della capitale; la Biennale di Milano (1939, 1948, 1953,1955) e le Mostre dell'Angelicum; quindi Madrid (1940), New York (1948), Londra (1956), Zurigo (1965), Parigi (1966, 1969,1972), Costanza e Breghenz (Ger-mania) nel 1967, Tunisi (1969).
Numerose altre adesioni sono ricordate nel volume "Domenico Lusetti" stampato nel 1979 dalla editrice Magalini, ove sono altresì ricordate le mostre personali allestite a Brescia negli anni 1948, 1951,53,59,1961,63,64,65,67,68; e le postume (1972, 77, 79); Gavardo (1956), Salò (1964), Milano ("Galleria Montenapoleone", 1966). Ancora non è stato redatto un esauriente elenco delle opere di Domenico Lusetti, e molto difficoltoso sarà redigerlo, tanto numeroso é il frutto del suo inesausto entu-siasmo, della feconda fantasia. Basti qui, cronologiacamente, tentar di fissare quelle premiate in concorsi, quelle sparse in note collezioni pubbliche e private, in spazi pubblici (piazze) e nei cimiteri, in chiese o in cappelle di Brescia e di lontane località. Giovannino (1936), Galleria d'Arte moderna di Milano.
La nipotina (1937), Galleria d'Arte moderna di Brescia.
Busto di A. Canossi, (1938), fuso per il monumento al Poeta inaugurato nei viali del Castello nel 1962.
Il lavoro, (1938), propr. Officine G. Oliva, Vestone.
I ritratti delle Signorine Oliva (1938) nella raccolta Oliva (Vestone). Ritratto della Signora Angelica Bonomi Diego (1938), Vestone.
Il velocista (1939), opera segnalata a S. Remo.
Monumento ai Caduti di S. Polo (1946).
Madonna col Bambino e S. Giovanni battezza Gesù (1947), chiesa di Comella (BS). Ritratto del padre dell' artista (1948), propr. Lusetti, esposto a Milano.
Via Crucis (1948) chiesa di Comella (BS).
Ritratto del pittore O. Garosio (bronzo).
S. Francesco riceve le stimmate (1950), esposto all' Angelicum di Milano. Riccioli e sorrisi (1951), per il concorso "Ritratto di bimbi" (Brescia). Uomo con fisarmonica (1951). Esposto a New- Y ork.
Vergine col Bambino (ca. 1953). Propr-. privata, Brescia. Macellaio (1952). Esposto alla Quadriennale di Roma. Monumento agli alpini di Palazzolo (1954).
La madre e ilfanciullo (1954), Brescia.
S. Francesco e illebbroso (1955). Galleria d'Arte sacra, Assisi. Monumento al col. Sora (1956). Foresto Sparso (BG).
Via Crucis (1956). Chiesa di S. Maria della Pace, Brescia. Pugile (1956). Esposto alla Quadrienna1e di Roma.
Via Crucis (1957). Palazzo vescovile, Brescia.
Il figlio l prodigo (1958), Galleria d'arte sacra, Assisi.
Via Crucis (1958), Chiesa parrocchiale di Buffalora. Figura seduta (1959). Esposta alla Quadriennale di Roma. Via Crucis (1959), Chiesa parrocchiale di Capovalle.
Via Crucis (1960), Chiesa di S. Maria della Vittoria, Brescia. Busto di F. Coppi (1962), Stadio comunale, Brescia. Monumento ai caduti di Rivoltella (1963).
Deposizione (1963). Esposta alla mostra DCAI, Milano. Lottatore (1964). Galleria d'Arte moderna, Brescia.
Monumento a Papa Giovanni XXIII (1965); il vicino e bronzeo S. Luca per la chiesa di S. Paolo, in via S. Giovanni Bosco, Brescia.
Ritratto di bimbo (1965). Esposto alla mostra del bronzetto, Padova. Nuotatrice (1965). Esposta alla mostra del bronzetto, Padova.
Monumento al Bersagliere (1966), Gavardo. (M. O. Aurelio Zamboni da Berra). S. Francesco e gli uccelli (1966), Scuola comunale di Pontevico.
Alcune stazioni di Via Crucis (1967). Cappella dell'Istituto gioventù femminile stu-dentesca. Brescia.
L. Pavoni (1968). Chiesa della Immcolata, Brescia.
Madonna della Pace (1968). Chiesa parrocchiale di Zanano (BS). Lottatore (1969). Esposto a Milano.
Amanti (1971). Esposto a mostra parigina.
Maternità. Ospedale civile, Brescia.
Quindi le varie statue e composizioni per il Vantiniano: Angelo (tomba Ferrari), Busto di R. Ceci (tomba Ceci), Crocifisso (tomba Baxiu), varie Pietà e composizioni sacre (Lodrini, Palazzoli, Ghidinelli, Maifredi ... )
Si ricordano altresì una Pietà e due figure di Santi nella fronte della di smessa chiesetta denominata degli "sfrattati", in via Collebeato e la Via Crucis posta all'interno, oggi nella nuova parrocchiale di via Crotte; due Crocifissi nella parrocchiale di S. Maria Crocifissa di Rosa.
E trofei, figurette di donna, nudini, volti e corpi anonimi nati dalla esigenza di tradurre nella materia vibrazioni, momenti di vita.
Accanto all'attività creativa, merita ricordo quella di docente esplicata a lungo nella Scuola dell'Associazione artisti bresciani.
La morte ha colto inopinatamente lo scultore: come ogni mattina stava percorrendo in bicicletta il tratto di strada che congiunge l'abitazione allo studio. Improvvisamen-te la forte fibra ebbe una scossa e Lusetti è caduto di schianto, per non più rialzarsi. E con il corpo ha ceduto il suo temperamento entusiasta, che tanto rimpianto ha lasciato.
Dalle prime opere di ritratto svolte con fare verista, era via via passato ad una progressiva smussatura delle forme, per giungere quasi a composizioni "embrionali" nelle quali l'abbozzo, l'incompiuto apparente hanno assunto significato d'una elo-quente essenzialità.
Mentre si va completando questo "Dizionario", Pontevico dedica allo scultore una Mostra celebrativa, curata da Mauro Corradini, autore altresì dell'accurato catalogo. (Maggio 1985).
 

LUSETTI GIOVANNI

 Pontevico, 1909.

Fratello dello scultore Domenico, fin da ragazzo manifesta attitudine al disegno; frequenta così la locale scuola comunale d'arte.  Nel 1927, con la famiglia si trasferisce a Brescia dove frequenta la scuola Moretto, conseguendo diplomi e medaglie al merito. Prosegue quindi gli studi presso l'Istituto «P.  Toschi» di Parma e vi consegue l'abilitazione all'insegnamento delle materie artistiche; intraprendendo docenza in scuole medie. Fin dal 1939 è presente e collettive e partecipa a noti premi nazionali: a Cremona (1939), La Spezia (1953), Valdagno (1953), Roma (1955), Torino (1956). Nel 1952 e 1953 sue opere sono accolte al ben noto «Premio Brescia» e in città aderisce a varie manifestazioni allestite dalla A.A.ß. dove, nel momento in cui si redigono queste note, è in preparazione la sua prima mostra personale. Affreschista, nella pittura di cavalletto rivela doti di robusto disegnatore e colorista attratto da motivi rustici, quasi popolareschi e dialettali.  Della figura, solidamente composta, fa la protagonista dei temi sacri, condotti nella tradizionale iconografia; ma anche motivi romantici essenzializzati compaiono nei suoi dipinti.  IL anche paesaggista, volto ai modesti aspetti della provincia, e del paesaggio coglie fiori che accosta in colorite masse offerenti occasione di corposi e roridi impasti deposti da evidente e sciolto tocco.
 
BIBLIOGRAFIA
P. FEROLDI, Precisazioni..., «Il Popolo di Brescia», 2 dicembre 1936.
«VI Mostra del sindacato prov.  B.A.», Brescia, maggio 1942.
O.L. PASSARELLA La VI mostra sindacale, «Il Popolo di Brescia», 3 maggio 1942.
«Mostra A.A.B.», Brescia, 24 settembre - 4 ottobre 1960. «III Mostra A.A.B.» Brescia, 27 aprile - 5 maggio 1963.

LUZIARDI GIUSEPPE

 Secolo XIX.
Bresciano (ma non restano dati anagrafici negli atti municipali) spirito bizzarro e sacerdote, ben poche notizie siamo riusciti a rintracciare di questo scultore definito dilettante nei "Commentari" degli anni 1845-1846 (p. 404) quando presenta all'Ate-neo cinque ritratti: quattro in bronzo e uno in cera.
Cospicua documentazione, ancora inedita, è invece nell'archivio della Pace e riguar-da l'opera più nota del Luziardi: la Madonnina dorata che domina la città dall'alto della cupola di S. Maria della Pace.
Varie lettere testimoniano gli accordi per l'affidamento della scultura, i criteri di esecuzione e della collocazione a mezzo degli alti ponteggio Resta anche il bozzetto, così come resta il carteggio che riferisce i contatti avuti con la ditta Cesare Zucchi, di Milano, incaricata della fusione.
La statua, alta m. 4,25, è stata benedetta il 29 novembre 1878.
Di queste indicazioni siamo debitori ai Sig. Carissimo Ruggeri, da tempo impegnato a riordinare e a indagare le vecchie carte dell'archivio filippino di via Pace.
 

LUZZAGO ERCOLE

Secolo XVIII.

Si distinse quale pittore di fiori e di insetti che poi riproduceva in rame.  La sua attività si manifestò prevalentemente sul finire del secolo XVIII, ma di lui non si conosco-
no opere.  Si sa che viveva ancora nel 1779.
 
BILIOGRAFIA
S. FENAROLI, «Dizionario degli artisti bresciani», 1887. «Storia di Brescia», Vol. 111.
 

MABELLINI ISAIA

 v. Sarenco.

 
  1. MACCAGNANI EUGENIO
  2. MACCHELLI NEGRONI MARISA
  3. MADERNO (DA) BATTISTA
  4. MADONI ENRICO GIUSEPPE

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