Dizionario dei Pittori Bresciani
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MANTEGAZZA G.

Secolo XIX.

E’ autore di una veduta di Via S. Faustino nella seconda metà del 1800. Il dipinto è riprodotto nella «Storia di Brescia», vol.  IV, p. I I 62. Appartenente a privato, firmato in basso a destra, presenta i tipici caratteri del vedutismo di quell'epoca.

MANTEGNA ANDREA

 Isola di Cartura, 143 I -Mantova, 1506.

Si cita questo sommo pittore perché, pur non avendo operato in città, ha con locali opere artistiche vari contatti: sia per avere lodato il Crocifisso del Duomo di Salò, per un suo viaggio sul Garda etemato dalla dedicazione fattagli da Stefano Buzzoni, sia per l'influenza che la sua arte ebbe sul vecchio Monte di Pietà e sui busti imperiali della Loggia, come fa osservare la «Storia di Brescia», che ne contiene Voce.

 

MANTELLI DOMENICO

Milzano, 21 novembre 1934.

Ha compiuto gli studi presso il Liceo artistico di Venezia ed è docente di Educazione artistica in Scuola media desenzanese.  Nel contempo ha frequentato il corso di Architettura presso la facoltà veneziana, fino alle soglie della laurea. Al 1959 circa risalgono le prime apparizioni delle opere pittoriche di Domenico Mantelli, che ha acquisito la padronanza di varie tecniche: acquarello, olio, pastello, tempera con cui prevalentemente si è espresso dapprima. Erano dipinti dedicati all'ambiente in cui ha vissuto da giovane (la Bassa bresciana) dove si respira «ancora aria pura, quella quiete agreste che è il bene più prezioso per sfuggire alla monotonia, alla solitudine spirituale», come ha osservato Sergio Pagiaro. Opere d'un postimpressionismo dai delicati, nitidi toni cromatici. La grafica, tecnica con la quale si è maggiormente impegnato in anni più vicini, lo ha proposto alla attenzione del pubblico e della Critica allorquando, a Desenzano, ha esposto la serie «Lettura grafica di Dante», inchiostri e guazzi per i quali B. Tommasini riconosceva all'autore la volontà di una «comprensione interiore di un evento di fondazione della nostra cultura», un tentativo «proposto con onestà d'arte e sentire» (1974). Presente con mostre personali a Brescia, Cremona, Sirmione, Desenzano ricordate nella bibliografia, Mantelli ha partecipato alla IX Mostra nazionale di scenografia teatrale, allestita nel palazzo Ducale di Venezia nel 1964.
Con il trascorrere degli anni, il segno grafico ha assunto una maggiore nitezza e incisività, ed anche i temi proposti assumono impegno espressionista teso a testimoniare la contemporaneità.Questo ci sembra di ravvisare nelle chine dal 1976 in poi, e con l'attenzione alla contemporaneità s'accentua la «gridata» tensione che anima il pittore; le sue chine, come ha scritto Elia Santoro, si fanno così «metodo di espressione poetica».
 
BIBLIOGRAFIA
«La Rotonda», Circolo culturale, Brescia, aprile 1960.
F. CALZAVACCA, Arte, «L'Italia», 15 aprile 1960.
S. PAGIARO-P.  GIBELLINI, «Salotto d'arte», Desenzano, 20 febbraio-5 marzo 1971.
«Salotto d'arte», Desenzano, 17-30 marzo 1973. «Biblioteca comunale», Sirmione, I I -31 agosto 1973.
B. TOMMASINI, «Biblioteca comunale», Desenzano, 23 dicembre 1973-13 gennaio 1974. (Lettura grafica di Dante).
B. TOMMASINI, «Centro arte contemporanea», Desenzano, 13 ottobre-4 novembre 1976.
L. SPIAZZI, Giro dell'arte, «Bresciao@i», 22 ottobre 1976.
«Galleria Il Poliedro», Cremona, 30 aprile-12 maggio 1977.
E. SANTORO, «La Provincia», Cremona, 7 maggio 1977.
AA.VV., «Galleria La Cornice», Desenzano, 25 febbraio-9 marzo 1978. «Galleria S. Luca», Desenzano, 14 luglio-3 agosto 1979.
 

MANZIANA CARLO

Brescia, 5 novembre 1849-3 dicembre 1925.

Di Giuseppe e di Angela Rovetta, sin dalla giovinezza, quantunque preso dalla azienda familiare, che erediterà e gestirà per tutta la vita, si applica con passione alla pittura. A ventidue anni sposa la signorina Annunciata Benedetti che, nel 1872 lo rende padre di Angela e nel 1876 di Giuseppe, futuro avvocato e padre del noto confratello della compagnia dei padri filippini della Pace e quindi Mons., vescovo di Crema. Dal 1875 datano le prime pubbliche prove pittoriche di Manziana: Chiostro di S. Giuseppe denota buon colorito e armonia di composizione. Sono i tempi in cui il pittore espone in palazzo Bargnani con Luigi Campini, Schermini, Faustini, lo Joli e altri noti artefici bresciani. E di poco posteriore la fondazione dell'Arte in famiglia (v.) società che avrà lunga vita, animando il mondo artistico e culturale locale, fin verso il 1930. Fra le opere di Manziana, ricordate perché esposte in varie occasioni all'Arte in famiglia, si citano: Strada campestre, Veduta di Pegli (1886), Pegli, Villa Rostand (1 887), Frondoso recesso, Impressioni di Pegli (1 889), Val di Scalve (1 898), Impressioni (1 908), Catapecchie (1 92 1). L'autorevolezza acquisita in seno alla Società di cui è «animo e vita» porta Manziana a ricoprire vari incarichi, a collaborare in iniziative varie: membro della commissione per i festeggiamenti a Moretto, nel quarto centenario; della commissione per i festeìgiamenti in occasione della inaugurazione del monumento sul Monte Guglielmo (1902), consigliere in seno alla Scuola Moretto; animatore di varie Esposizioni artistiche, d'arte sacra; iniziatore di intraprese per la salvaguardia del patrimonio artistico; nel sottocomitato incaricato dell'allestimento del padiglione bresciano in Roma, nel cinquantenario dell'unità d'Italia. Nel 1907 eletto socio del civico Ateneo, contribuisce a ridare alla chiesa di S. Afra l'opera di Palma Giovine restaurata, e come autorevole componente, sarà fra quanti in commissione giudicatrice del bozzetti, indicheranno Claudio Botta meritevole di realizzare il monumento a Cesare Battisti. Amico di Roberto Venturi, Faustini, Filippini e Rovetta, seppe farsi benvolere da quanti lo avvicinarono, e la sua casa era divenuta cenacolo di artisti bresciani e di fuori, di giovani che, nel ricordo del fondatore, sperarono di far rinascere la Società che da Manziana ebbe vita. La mostra della pittura bresciana allestita nel 1934 allineava alcune opere di Carlo Manziana: Lo studio delle querce, Impressioni, Venezia, Uliveto, Spiaggia a Pegli palesanti il tratto postimpressionistico, un mondo ripreso con spontaneità e acutezza. Numerose opere posseggono ancor oggi note famiglie bresciane.
 
BIBLIOGRAFIA
Sta in: R. LONATI, Biografie di artisti bresciani, C. Manziana, «Commentari dell'Ateneo», Brescia, 1980.
 

 

MARASINI BIAGIO

Manerbio, 10 gennaio 1916.

Ha frequentato i corsi serali della Associazione artistica di via Gramsci, avvicinando altresì Dino Decca, seguito anche nei suoi viaggi di lavoro. Figurativo, affronta il paesaggio e la figura, ma è soprattutto a contatto con la natura che riesce a.meglio e costantemente esprimersi.  Sono visioni di vallate, di torrenti racchiusi fra ghiaiosi alvei, cui fanno corona alberi e rustiche case; silenti stradette innevate.  Motivi tutti fisionomicamente esatti nella loro realtà. La resa plastica dei muri, dei tronchi, dei ciottoli si attenua in delicate trasparenze autunnali, in sommesse cromie; quella plasticità che invece, nel ritrarre figure, si fa componente descrittiva, oltre che costruttiva.
Presente a collettive provinciali fin dal 1968, Biagio Marasini ha partecipato al primo Premio Rosai (1 97 1), ad altri concorsi a carattere nazionale, presentandosi in personale nel 1973 a Desenzano ed affrontando altresì il pubblico di altre città: Genova, Roma, Torino, Parma, Madrid, Londra.
 
BIBLIOGRAFIA
Sta in: A.M. COMANDUCCI, «Dizionario dei pittori... italiani», Ed.  IV, (1 972).
Si veda inoltre: AA.VV., «Galleria La cornice», Desenzano, 17 febbraio- I marzo 1973. «Arte bresciana oggi», Sardini Ed.  Bomato.
AA.VV., «Brescia'80», Brescia, I -I I maggio 1980, Catalogo.

 

MARCO DI CORRADINO

Secolo XIV.

Secondo F. Malaguzzi Valeri, Artisti ricordati negli atti giudiziari di Bologna, «Archivio stor.  Arte», 1894, un Marco di Corradino, pittore bresciano, è ricordato a Bologna nel 1384.E’ quanto riferisce la «Storia di Brescia», che nomina anche un Corradino pittore (Corradinus picior) (v.), pure operoso nel XIV secolo.
 

 

MARCOLA MARCO

Secolo XVIII.

Veronese (1740-1793), qui lo si ricorda per essere autore delle decorazioni di saloni in palazzo Fè d'Ostiani, opere rappresentanti in città segno del sopraggiungente gusto neoclassico.

MARCOLI AUGUSTO

Rivoltella del Garda, 1913.

Giunto a Brescia nel 1926, giovanissimo frequenta lo studio di Vittorio Trainini, dal quale apprende la tecnica dell'affresco.  Frequentata la Scuola Moretto e l'Accademia di Brera in Milano, inizia ad esporre negli anni Trenta: mostre sindacali a Brescia, Bergamo, Milano, meritando segnalazione della Scuola «B.  Angelico» del capoluogo lombardo. Nel 1945 ordina la sua prima mostra personale.  Motivazioni contingenti lo inducono nel 19 5 5 ad affrontare lavori decorativi nella vicina Svizzera, dove ha modo di allestire anche due mostre; lavora quindi a Milano.  Al suo ritorno in città, pone l'abilità di decoratore per illeggiadrire alcuni sacri edifici in Brescia, nel Santuario di Saiano, nelle chiese di Carneto di Ome.Ripropostosi in mostra personale nel 1976, ha riallacciato i contatti con il pubblico e, con altre mostre singole, ha alternato presenze in collettive.Nelle sue opere di cavalletto emergono temi vari: dalla evocazione di luoghi visitati all'estero, alla devozione popolare espressa davanti a Immagini rustiche delle santelle, alle corali manifestazioni religiose che gli offrono la opportunità di «giocare» in sintetica e mossa composizione dagli accesi cromatismi, oppure, ancora, ispirarsi ai nobili monumenti e fontane zampillanti.
 
BIBLIOGRAFIA
P. FEROLDI, Precisazioni..., «Il Popolo di Brescia», 2 dicembre 1936. «IV Mostra del sindacato prov.  B.A.», Brescia, 1938.
D. BONARDI, La sindacale a Brescia, «La Sera», Milano, 29 aprile 1940.
P. FEROLDI, Orientamenti e indicazioni.... «Il Popolo di Brescia», I maggio 1940.
«VI Mostra sindacato prov.  B.A.», Brescia, 3-24 maggio 1942.
«Galleria La Pallata», Brescia, 3-15 gennaio 1976.
L. SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 10 gennaio 1976.
«Bresciaoggi», 19 gennaio 1976, Premio Concesio.
«Galleria Cattaneo», Brescia, 18 -30 novembre 19 76.
L. SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 27 novembre 1976.
AA.VV., «Piccola galleria U.C.A.I.», Brescia, 21 gennaio-2 febbraio 1978.
L. SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 28 gennaio 1978.
«Giornale di Brescia», I I settembre 1978, Omaggio al lavoro.
AA.VV., «Brescia'80», Brescia, I -I I maggio 1980, Catalogo.
«Piccola galleria U.C.A.I.», Brescia, Arte bresciana del passato prossimo, Catalogo, 24 maggio 1980.
L. SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 31 maggio 1980.
G. STELLA, Arte, «La Voce del popolo», giugno 1980.
 

 

MARELLI GIANNI

(Marel).  Brescia, 8 novembre 1959.

Solo si conosce questo giovane pittore attraverso le parole di Oscar Di Prata.  Il noto artista lo dice in fase Normativa, di ricerca, attratto dal paesaggio alberato, dalla marina resi con «cupo, balenante effetto cromatico».
Rivolto altresì a ricerche veristiche «di estrema oggettivazione nel dettaglio, cogliendo narrativi aspetti di immediata e agevole lettura».
Presente a esposizioni in varie località della provincia, ha allestito mostra personale nella locale «Galleria S. Stefano» della parrocchia in cui abita.

MARELLI SEVERINO

Brescia, 19 agosto 1900.

Di Giacomo e di Barbieri Emesta, Severino Marelli è decoratore e pittore.  Particolarmente attivo a partire dai primi anni Trenta, lo si ritrova presente nelle sindacali provinciali di B.A. per concorrere nel 1934 ai Premi Cazzago e Magnocavallo con due opere: Nota musicale e Composizione; mentre nel 1936 Venezia merita citazione di P. Feroldi che dell'opera dice «che racconta con unità st'listica una piazza, guastata però da spunti bozzettistici». Nella successiva edizione (1938), Marelli espone un Ritratto, così nel 1942, dov'è presente con Grazia e Venezia. Socio fondatore della Associazione artisti bresciani, nel 1945, ne vive assiduamente la vita, presenziando altresì alle mostre sociali; e a mostre provinciali continua a presenziare fin nei primi anni Settanta.
 
BIBLIOGRAFIA
«Il Mostra del sindacato prov. ß.A.», Brescia, 1934, Catalogo.
P. FEROLDI,,Precisazioni, «Il Popolo di Brescia», 2 dicembre 1936. «Il Popolo di Brescia», 2 gennaio 1938, Ragazza, III.
«IV Mostra del sindacato prov.  B.A.», Brescia, febbraio-marzo 1938, Catalogo.
P. FEROLDI, La quarta mostra sindacale d'arte, «Il Popolo di Brescia», 15 febbraio 1938. «VI Mostra del sindacato prov.  B.A.», Brescia, 3-24 maggio 1942, Catalogo.
«Il Giornale dell'arte», I luglio 1946, Brescia.
FAB., Le dieci interpretazioni in Episcopio, «Il Popolo», 2 gennaio 1949. «Il Mostra A.A.ß.», Brescia, 24 settembre-6 ottobre 1960.
«III Mostra artisti bresciani: A.A.B.», Brescia, 27 aprile-5 maggio 1963.  V., S. Agata come via Margutta, «Giomale di Brescia», 29 aprile 1969.
T. GATTI, «Mostra postuma dei Soci», A.A.ß., Brescia, 3-22 ottobre 1970, Catalogo.
 
  1. MARENGONI CLARA
  2. MARENGONI FRANCO
  3. MARGINI GIANFRANCO
  4. MARIANI ANGELO

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