Brescia, 1796-1851
Colto, per aver frequentato corsi di lettere, scienze e altre discipline, frequentò lo studio di Giuseppe Teosa, dando prove «eccellenti» anche in pittura. Nel 1840 espose all'Ateneo paesaggi storici a olio: Angelica e Sacripante e Pinibello e Atlante, ispirati all'Ariosto. Attratto dalla pittura del Migliara, ne imitò il genere e con buoni esiti, tanto che le sue opere orinarono numerose abitazioni. Particolarmente felici i paesaggi con alberi, dei quali ben riusciva a raffigurare le ampie fronde. Interno di S. Maria dei Miracoli, Veduta di Brescia vennero esposte in occasione della Mostra della pittura bresciana dell'Ottocento (1 934). V'è da segnalare che un omonimo pittore Francesco Masperi è ricordato nella «Storia di Brescia» per aver capeggiato, nel 180 1, un tumulto contro il commissario Oliva, costretto a rinunciare alla carica durante la Cisalpina.
BIBLIOGRAFIA
S. FENAROLI, «Dizionario degli artisti bresciani», 1887. THIEME BECKER, Voi. XXIV (1 930).
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A.M. COMANDUCCI, «Dizionario dei pittori... italiani», tutte le edizioni. F. LECHI, Il miraggio della libertà, «Storia dì Brescia», Voi. IV.
Brescia, 1949
Lavoratore della Caffaro, ci è noto soltanto per la mostra personale allestita alla Galleria Leonessa nel 1976. Fin da quella presenza la critica ne rilevava la «coraggiosa singolarità» per l'evidente intenzione di smascherare «i totem del linguaggio», la stampa, sia essa giornale, rivista, manifesto. Questo mezzo di comunicazione s'è ormai affermato come il polo opposto della libertà. Ne sorte un atto di accusa nei confronti della «parola mito»; accusa espressa dapprima con coniugazioni geometriche e poi passata ad un astrattismo gestuale, attingendo ad elementi pop.
BIBLIOGRAFIA
«Galleria Leonessa», Brescia, 30 ottobre- I I novembre 19 76.
L. SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 6 novembre 1976.
«Galleria A.A.B.», Brescia, 3-14 marzo 1979, Ovvero, come alcuni artisti operano a Brescia.
Comessaggio (Mn), 18 gennaio 1907.
Frequentati i corsi della Scuola tecnica, è passato quindi all'Accademia Cignaroli di Verona (1 926 e segg.) meritando premi e segnalazioni durante i corsi di nudo e pittura. L'attitudine al disegno lo aveva indotto fin da ragazzo a percorrere lunghi chilometri in bicicletta per recarsi a Mantova, dove ha frequentato lo studio del pittore Minuti, per apprendere l'arte ed ascoltare consigli. Meritata una borsa di studio emanata dall'Istituto G. Franchetti, di Mantova, può recarsi a Milano per perfezionarsi presso Mario Moritti Foggia. Fin dall'inizio degli anni Trenta intraprende la partecipazione a esposizioni in varie città italiane, fra le quali si possono citare: Bolzano (1 930), Viadana (1 932) e, dopo il conflitto mondiale, Brescia (1950, 1952 ecc.), Gardone Riviera (1977), Firenze (1979). Personali ha allestito in Brescia, presso la Galleria della Loggetta, lungo tutto l'arco degli anni Settanta.
Paesaggista, è altresì autore di figure, ritratti e nature morte. La sua sensibilità si lascia guidare dalla emozione vissuta a contatto della natura: nascono così scene di vita campagnola o episodi di manifestazioni corali (Gli zampognari, Spigolatrici, Lontano dal cemento, Cose abbandonate, Buon viaggio) in cui piccoli fatti quotidia'divengono quadro di vita, con preciso significato. Nelle figure, a volte emerge la resa fisionomica (Mia nonna), a volte l'intento di fissare stati d'animo d'un solo momento (Jolanda), il tutto tradotto nella tela con fare impressionistico, con rorido e armonioso colore.
BIBLIOGRAFIA
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0. DI PRATA, La collettiva alla A.A.B., «Il Popolo», I I maggio 1947.
«Giornale di Brescia», 24 novembre 195 1, Notturna asta alla A.A.B. GEO., Il mondo d'oggi, «La Verità», 15 giugno 1952.
«Nuovi artisti italiani», Soc. Ed. Pinacoteca, Torino, 1969. «Galleria La Loggetta», Brescia, 16-28 gennaio 1973. «L'Ora serena», gennaio 1973, Pittori alla Loggetta. «Galleria La Loggetta», Brescia, 10-24 febbraio 1974. «Galleria La Loggetta», Brescia, 4-17 febbraio 1977.
Nota: Vari cataloghi di personali allestite negli anni Settanta, sempre alla Loggetta, sono privi dell'anno di esposizione
(Nlno). Milano, 24 giugno 1891 -Brescia, 6 gennaio 1954.
Venuto a Brescia per essere dirigente amministrativo di nota azienda, è stato apprezzabile pittore, attivamente presente nella vita artistica cittadina, fin dagli anni Venti. Presente dapprima alle esposizioni degli Amatori dell'arte, a collettive non soltanto locali, dopo il secondo conflitto mondiale ha ripetutamente esposto con il Gruppo degli Artisti indipendenti. Ma un aspetto che non può trasparire dalle cronache artistiche, è la generosità dell'animo di Nino Mastrazzi, manifestatasi in particolar modo durante il secondo conflitto mondiale: vicino a noti artefici nostri, li stimolò a superare crisi, non soltanto morali.
Insoddisfatto, in perenne ricerca, pellegrinò sovente lontano da Brescia, oltre Alpe, dove ha ripetutamente esposto, anche in personale. Una sua opera Chiesa di Costalunga sotto la neve, è alla Pinacoteca Tosio Martinengo. Le poche opere vedute hanno tonalità ombrate, riverberate da brevi cieli: vecchie case riflesse nell'acqua d'un fossato, scorci di lago, vecchi muri accanto ai quali vecchi pescatori trascorrono una esistenza cupa che sa più di notte che di tramonto...Al lago di Garda, a Portese, dove aveva acquistato una casa, Nino Mastrazzi ha dedicato numerosi dipinti, fra i quali Portese, riprodotto in vecchia pubblicazione, così come per Grisantemi della Valtenesi attestanti una sensibilità attenta e delicata. Altra ne possiede il nipote Ezio (v.). Nino Mastrazzi è fratello dell'acquarellista Egisto (v.).
BIBLIOGRAFIA
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Prato, 30 gennaio 1899-Brescia, 4 ottobre 1952.
Impiegato, del pittore dilettante ha facilmente superato i limiti, sia per la qualità della produzione, prevalentemente ad acquarello, sia per l'impegno profuso in seno a gruppi artistici, come quello attivo nell'ambito della Loggetta.Lo si ritrova presente in esposizioni provinciali fin dagli anni Trenta e, dopo il secondo conflitto mondiale, espositore assiduo con il Gruppo artisti Indipendenti. Una nutrita serie di suoi dipinti è stata esposta in occasione d'una mostra a lui dedicata nel 1963. Oscar Di Prata così lo ricordava: «L'opera pittorica di Egisto Mastrazzi rivela un animo schietto, semplice, romanticamente teso a conquiste d'amore e di letizia, eppure venato da una struggente malinconia. Vi traspare una attenta, fedele interpretazione della natura: linguaggio di amore e di dedizione in cui si stemperano i quotidiani travagli e segrete aspirazioni». Fra i motivi da ritrarre, Egisto Mastrazzi prediligeva luoghì solitari, ma dischiusi alla luce e allo spazio. Sono nate così ripetute visioni di Preseglie, S. Colombano, Gardone V.T., dei nostri Ronchi e del Garda colti nelle tepide ore di meriggi, quando le alte fronde si imbevono di trasparenze; o armonia di verdi in cui la difficoltà degli aecordi viene vinta da soffici modulazioni a ricreare argini di freschi torrenti, sottoboschì, solitari e fioriti pendii...«In questo gentile esprimersi, nello spaziare su incontaminati orizzonti in cui è ímplicito un atto di umiltà e di amore si concretizza in ascendenza la sua vita». Fratello di Antonio. (v.)
BIBLIOGRAFIA
L.V,, Tavolozza triumplina, «Il Popolo di Brescia», 26 agosto 1938.
«La Provincia di Brescia», 21 aprile 1947, Mostra collettiva degli Indipendenti. E. P., Vernice agli Indipendenti, «Il Popolo», 2 dicembre 1947.
«L'Araldo delle Arti», dicembre 1947, Gli artisti Indipendenti di Brescia. «Giornale di Brescia», 15 maggio 1949, A ll'Enal mostra degli Indipendenti. AEQUUS, Indipendenti alla Loggetta, «Giornale di Brescia», 8 ottobre 195 1.
0. DI PRATA, «Mostra di pittura dei dipendenti comunali», Galleria La Loggetta, Brescia, 15-25 novembre 1963.
E.C.S.(alvi), Le Mostre, «Giornale di Brescia», 22 novembre 1963.
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A.M. MAZZUCCATO, Arte, «La Voce del popolo», 30 novembre 1963.
Nota: Può essere utile consultare la documentazione alla Voce: Mastrazzi Antonio.
Brescia, 20 gennaio 1928.
Figlio di Egisto (v.), dal padre ha derivato la predilezione per la pittura, dapprima ad acquarello, indi svolta prevalentemente con l'olio. Dipendente della O.M., ha avuto modo di ulteriormente affinare le innate doti seguendo i corsi di pittura aziendali, sotto la guida di Antonio Stagnoli. E presso l'Azienda ha allestito la sua prima mostra personale (1 9 59).
A quella esposizione è seguito un periodo di silenzio, durante il quale Mastrazzi ha cercato nuovi mezzi espressivi, quali la ripresa filmata. Riaccostatosi ai colori sul far degli anni Settanta, ha intrapreso lunga serie di partecipazioni a concorsi provinciali fra i quali si ricordano quelli di Villa Carcina, S. Felice del Benaco e Limone (1 975), Villanuova (1 976, 78), Breno (i 977, 78), Concesio (1 977), Carpenedolo (1 976), Capriolo (1978), Acquafredda (1979). Nel 1978 si afferma a Carpenedolo, il successivo anno nella estemporanea di Bovegno. In città ha presenziato ai Premi «Moretto» (1 975, 76), Olimpia (1 977, 78), del Gruppo Amicizia (1 978) estendendo poi le partecipazioni a Bologna (1 976), Padova (1 977), Santhlà (1 979), Verucchio (1 980). Personali ha allestito a Suzzara (1 974) e Ghedi (1 975). Figurativo e prevalentemente paesaggista, Mastrazzi ama ispirarsi alle vedute del Garda e del suo entroterra, a Tignale, in Valtenesi, cogliendone vasti orizzonti, il declinare di colli ubertosi, o alle ombrate luci di pinete, al lontanarsi di canali della Romagna dove grevi barconi e reti distese sotto alti luminosi cieli testimoniano la dura esistenza dei pescatori. Pittura «pulita e pennellata sicura» a provare il desiderio di Mastrazzi di giunge I re a sintetica espressività racchiusa in masse cromatiche che, tralasciati i particolari, mirino a dare intera e chiara l'essenza del mondo raffigurato con tratto postimpressionistico.
BIBLIOGRAFIA
GIL CIDDO, «Galleria Ferrari», Suzzara, 14 dicembre 1974-5 gennaio 1975.
«Gazzetta di Mantova», 19 dicembre 1974, Arte in provincia.
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GIL CIDDO, «Galleria Il Diamante»@ Ghedi, 10-23 maggio 1975. L.S.(piazzi), 9 Felice, «Bresciaoggi» I giugno 1975.
E. REB., I vincitori del concorso d'arte, «Giornale di Brescia», 8 luglio 197 5.
A. MAZZA, Incontro con l'arte alla Fiera di S. Bartolomeo, «Giornale di Brescia», 28 agosto 1975.
«Giornale di Brescia», 7 settembre 1975, Imiglioriartistiperla CerezzatadiOme.
A. MAZZA, Successo della estemporanea, «Giornale di Brescia», 10 settembre 1975.
L. SPIAZZI, Un Limone d'oro, «gresciaoggi», s.d. (settembre 1975).
«Giornale di Brescia», 24 agosto 1976, Luci e colori a Carpenedolo. (Si veda s.f. del 29 agosto).
«Giornale di Brescia», s.d., (dicembre 1977), Premio Gruppo Amicizia.
«Giornale di Brescia», 18 agosto 1979, A Mastrazzi e Vistali i premi della estemporanea di Bovegno.
Secoli XV-XVI.
Forse figlio di Giorgio (Maestro) con il quale potrebbe aver dipinto un gonfalone per la Congregazione delle SS. Croci, nel 1495.
BIBLIOGRAFIA
S. FENAROLI, «Dizionario degli artisti bresciani», 1887, p. 308.
C. BOSELLI, Documenti inediti..., «Commentari dell'Ateneo», Brescia, 1946-1947, p. 109.
«Storia di Brescia»@ Voi. 11, p. 1005, n. 1.
Brescia, 23 febbraio 1923.
Allievo di Virgilio Vecchia e di Tita Mozzoni, Angelo Mazzetti ha lungamente preparato l'esordio in pubblico, avvenuto in occasione di collettive e concorsi sul far degli anni Sessanta, quando sue opere si evidenziano in premi indetti a Brescia, dall'Enal (1960, 1965), dall'EPT (1963), o al S. Agata (1968); altre adesioni sono quelle ai Premi «Segantini» (1964), Gussago, Inzino, Bormio alternate a partecipazioni oltre confine: in Francia, Svizzera, Germania, nazioni in cui sono rimaste varie opere. Alternate alle collettive, alcune mostre personali. Prevalentemente paesaggista, Mazzetti dei suoi dipinti, costruiti a mezzo di piani scanditi nella eco cubisteggiante, fa motivo di plastica resa del panorama, soprattutto urbano. Il macerato e corposo colore giocato su chiari toni ricompone angoli della nostra città, in cui sovente si riconoscono monumenti o chiese dalle pietrose mura; l'infilata di caratteristiche strade o di canali veneziani oltre i quali si affaccia breve spazio di cielo dal terso ma greve azzurro. Non mancano nature morte, fiori in particolare, ed in queste composizioni dall'impasto rorido maggiormente si avverte il ricordo dei maestri: sia per la compostezzadell'impianto, sia per la pennellata riassuntiva. «Colori e luce si esaltano con fantasia», ma la natura riflessa nei fiori, le pareti di consueti rioni riportano alla contenuta, severa indole dell'autore.
BIBLIOGRAFIA
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G.V., 9Opittoriper l'Enal, «Giomale di Brescia», 18 ottobre 1965.
V., S. Agata come via Margutta, «Giornale di Brescia», 29 aprile 1968. «Panorama d'arte», Magalini Ed., Brescia, 1977.
Brescia, 18 luglio 1940.
Giovanissimo, a soli quindici anni, inizia a frequentare lo studio di G.B. Cattaneo (v.), attratto dalle varie tecniche pittoriche, in particolare quelle grafiche; ma anche con il trascorrere degli anni, la sua visione, che trae motivo dalla consapevolezza della crisi esistenziale che l'umanità attraversa, resta coerente. L'assillo che lo induce a esprimersi si concretizza in composizioni «apparentemente caotiche», in cui le immagini si accavallano in simultanee sovrapposizioni, senza perdere la presenza ossessiva, evidente, d'ogni particolare, com'ebbe a osservare Luciano Spiazzi. Rivolto soprattutto all'arte sacra, Angelo Mazzocca dopo la prima personale a Lumezzane (1 96 1) e varie presenze in collettive, nel 1964 ha allestito la prima sua singola mostra in città, presso la Piccola galleria dell'U.C.A.I. e nell'ambito della associazione artistica cattolica ha aderito a varie manifestazioni d'arte sacra, in città italiane e straniere. Non manca di riproporre singolarmente la sua produzione, con personale alla A.A.B. nel 1966, nel 1969 alla Piccola di via Pace, ultima sua singola in città. Dal 1968 fa parte del Gruppo Delta. Con altri pittori bresciani è attivo in occasione di manifestazioni d'arte sacra allineate nella chiesa di S. Giuseppe in Brescia; nel 1970 ha figurato presso la milanese galleria «La Cripta». Significativamente, in un suo catalogo ha proposto parole di George Mathieu, quasi a sottolineare la fonte morale della sua operazione artistica; fonte sociale, altresì, a cui deve fedeltà l'artista perché avvenga quel «rinascimento» senza il quale l'uomo continuerà a distruggere, non a costruire.
BIBLIOGRAFIA
E.C.S.(alvi), Collettiva alla Piccola galleria, «Giornale di Brescia», I I ottobre 1963. «Piccola galleria U.C.A.I.», Brescia, 4-16 gennaio 1964.
JO COLLARCHO, Galleria, «Biesse», a. IV, n. 33, gennaio 1964. «Premio G. Fattori», Milano, 17-28 maggio 1965, Catalogo. «En plein aire», I giugno 1965.
«Galleria A.A.B.,», Brescia, 25 dicembre 1965-6 gennaio 1966.
E.C.S.(alvi), Mostre d'arte, «Giornale di Brescia», 6 gennaio 1966.
L. SPIAZZI, «Piccola galleria U.C.A.I.», Brescia, 29 novembre- I 3 dicembre 1969. «Arte bresciana oggi», Sardini Ed. Bornato.
A.M. COMANDUCCI, «Dizionario dei pittori... italiani», Ed. IV, (1 972).