Venezia, 1544-1628.
Lo si ricorda soltanto per la commessa datagli di un grande quadro celebrativo della vittoria di Lepanto, da porre nella chiesa di S. Domenico, in Brescia, demolita nel 1882 e per le proposte dall'artista formulate di interventi inerenti il Duomo di Salò, cui fa cenno la recente «Storia di Brescia».
Napoli, 1942.
Villa Carcina.
Manerbio, 24 settembre 1929.
Frontignano, 1928.
Secolo XVI.
Il Feilaroli («Dizionario») lo definisce pittore e rinvia all'Estimo del 1525 della quadra prima di S. Giovanni. Di lui non si hanno altre notizie né si conoscono opere.
Milano, 24 marzo 1921 -1962.
Donna ed artista d'eccezione... amica tenera e trepida, dalla personalità traboccante di simpatia, di purezza e di ardore. Così, il 18 maggio 1972, a dieci anni dalla scomparsa, durante il Festival pianistico internazionale, Elvira Cassa Salvi ricordava Gioietta Padova Paoli, affermata musicista di rara sensibilità. E così la ricordano quanti le furono vicini: fra tanti, gli amici suoi pittori, nella casa aperta al limite di Campo Marte certi di un appoggio, non soltanto morale, nei difficili anni della ricerca dell'affermazione. Quella casa, con le testimonianze dell'attività più nota, ancor oggi custodisce l'ignorato frutto di non meno apprezzabile capacità creativa; un tenue frutto che ci è caro segnalare in queste pagine, per idealmente riaccostare una creatura nobilissima ed artisti che ne rimpiangono la prematura scomparsa. La squisita cortesia dell'ing. Padova mi ha consentito di conoscere alcuni disegni a matita di Gioietta Paoli rivelanti un inconsueto talento pittorico: espresso a mezzo di nitido segno deciso in alcuni nudi femminili, in alcune figure; af'fidato a pochi, piccoli ritratti di bimbi, all'Autoritratto vibrante di vita.Un incontro inaspettato, voluto da Augusto Ghelfi e inciso nella mente a sollecitare desiderio di più attenta ed estesa conoscenza di Gioietta Paoli Padova pittrice, che ebbe cara Brescia, sua patria adottiva.
Secolo XV.
Secoli XV-XVI