Dizionario dei Pittori Bresciani
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SCOVOLO (DI) MARIO

v. DI SCOVOLO LUIGI MARIO.

SCROSATI CRISTOFORO

 v. SCROSATO CRISTOFORO

SCROSATI GIACOMINO

 Secolo XV.

Il Fenaroli lo definisce pittore e rinvia all'Estimo del 1486 della quadra quarta di S. Faustino.  Risulta già morto nel 1498.  Di lui non si conoscono opere.
La «Storia di Brescia» lo dice figlio di Cristoforo Scrosato e fratello di Giovanni, ai quali si rinvia.  Fa altresì riferimento alle schede di G. Lonati e R. Vantini custodite dall'Ateneo bresciano.
 
BIBLIOGRAFIA
S.FENAROLI, «Dizionario degli artisti bresciani», 1887. «Storia di Brescia», Vol.  Il.

SCROSATI GIOVANNI

Secolo XV.

Il nome di questo pittore, di Milano, compare in atti del 1471, 1483 e, forse, del 1474 e 1477, per aver operato in Brescia accanto a noti artefici quali Paolo da Callina, i Bonvicini de Ardesio, Marco delle Invetriate intenti ad adomare chiese e palazzi nel periodo fervoroso in cui si compiono numerose opere pubbliche, in particolare l'orologio in piazza (Loggia), e S. Pietro De Dom.  Di questo artista, tuttavia, non si conoscono opere.
Il Fenaroli indica Giovanni Serosati anche nell'Estimo del 1481 della quadra prima di S. Giovanni.
La «Storia di Brescia» lo dice figlio di Cristoforo Scrosato e fratello di Giacomino, ai quali si rinvia.
 
BIBLIOGRAFIA
S.FENAROLI, «Dizionario degli artisti bresciani», 1887. «Storia di Brescia», Vol. 11.

SCROSATI LUIGi

Milano 1815-1869.

Citato nella «Storia di Brescia» per essere esponente di quel genere pittorico in cui il bresciano Angelo Inganni (v.) ha il suo preciso posto, anzi meritevole d'essere considerato ìl «rappresentante più spontaneo in Lombardia».
Fra i pochi artisti del suo tempo privi di educazione accademica, Scrosati fu affreschista accanto a Giuseppe Bertini e Podesti, operando in palazzi quali il Poldi, il Litta; in Villa Ghirlanda a Cinisello Balsamo e Palazzo Serbelloni.  La sua fama tuttavia s'affida al romanticismo del suoi vividi fiori.
Note più estese su questo pittore milanese si possono rintracciare in noti e diffusi Dizionari e Repertori, che sarebbe lungo citare.

 

SCROSATO CRISTOFORO

Secolo XV.

Anche Scrosati.
Pittore e miniatore, è ricordato nelle Provvisioni del 28 ottobre 1432 dell'Archivio civico con il pagamento di L. 161 pl. dovutegli per l'avvio delle lettere miniate del Codice degli Statuti di Brescia, ancor oggi esistente anche se malridotto.
Dello Scrosato non restano invece opere pittoriche.
La «Storia di Brescia» lo dice padre a Giacomino e Giovanni, alle cui voci si rinvia.  Soggiunge altresì nota bibilografica anche in relazione ad altra attribuzione della miniatura esistente.
 
BIBLIOGRAFIA
S.FENAROLI, «Dizionario degli artisti bresciani, 1887. «Storia di Brescia», Voi. 111.

SECCAMANI GIULIANO

SECCAMANI GIULIANO.  Pola, 9 ottobre 1933.

Nato nella città istriana da genitori bresciani, originari di Anfo, a questa terra ancor oggi legato da consuetudine, Seccamani è pittore autodidatta.
La sua partecipazione a manifestazioni artistiche risale ai primi anni Settanta, con presenze in collettive e premi a: Angolo Terme (1978 e 1980); Azzano Mella (1980); Bagnolo Mella (1979); Brescia («Galleria La Loggetta», 1975, 76, 77, «Galleria Mazzini», 1977, «Gruppo Moretto», 1977, 78, 79, 80, «Gruppo Amicizia», 1975, 76, 77, 79, Premio «L.  Bonomelli», 1977, 78, «Premio Moretto», 1977, 1980, Premio «Città di Brescia», 1976); Cemusco sul Naviglio (1977); Concesio (1977); Gardone Riviera (1977); Idro (1978); Montichiari («Sala della Biblioteca», 1979), in alcuni dei quali segnalandosi o meritando menzioni.  Prevalentemente paesaggista, insegue aspetti cittadini o della terra d'origine.  Nascono così visioni di rioni popolari bresciani (come S. Faustino), di paesi montani e dell'Eridio «e son dovute a suggestioni visive che trovano appagamento nello stato d'animo dell'artista», come ha sottolineato Amalla Casnlcl.
Pittura legata alla tradizìone figurativa, quindi, vivificata da «un sottofondo poetico mediato da un buon impasto tonale, da maestria disegnativa e da visione scenografica in chiave attuale, riposante e poetica» nel tocco postimpressionista.  Conosciuto anche al di là dei confini, Giuliano Seccamani ha il privilegio di aver suoi dipinti accolti in collezioni private del Nord Europa, oltre che italiane.
 
BIBLIOGRAFIA
A.MARCIANÒ, «Europa artistica», Ed.  Magalini, Brescia, 1979.
A.CASNICI, «Europa artistica», Ed.  Magalini, Brescia, 1981.

SECCAMANI ROMEO

Anfo, 10 settembre 1941

Ha frequentato le scuole serali dell'Accademia di Brera e del Castello Sforzesco di Milano.
Fin dai primi anni Sessanta è presente a collettive in seno alla A.A.B., ma è dal 1965 che Seccamani intraprende più intensa attività con partecipazione a manifestazioni provinciali quali, la Collettiva pittorica a Vobarno ordinata dal «Centro dibattito e cultura», e annoverante opere di Ottorino Garosio, Antonio Stagnoli e del «giovane Seccamani di cui si dice un gran bene»; la terza edizione del Concorso S. Felice Circeo (1974), i Premi S. Abroeus di Milano (1975) e Alessandro Volta in Villa Olmo, a Corno (1977).
Sono ancora gli anni in cui il pittore ha lavorato a Milano presso uno studio di restauri e ha ricoperto la carica di sindaco del proprio paese, fino al trasferimento in città, ove apre proprio studio.
La sua produzione annovera opere a olio e inchiostri: gli uni fatti di densa materia, la pennellata «sciolta, quasi senza soluzione di continuità che, nel veloce trascorrere sulla tela, prende d'infilata sviluppi di corpi, scene di affettuosa comunanza, di solidarietà creando un ritmo di intensa azione»; gli altri, su carta umettata, riconducono, nella tecnica, a composizioni del più maturo Stagnoli, caratterizzati da una più Intima ricerca.  Ed è su questa ricerca, arricchita dal colore, che Seccamani opera maggiormente nell'intento di visualizzare «idee e pensieri, semi, germogli.  Energia, forza e lotta.  Entità; tante entità di vita.  Universo chiuso: energia che si rigenera», come ha affermato lo stesso pittore.  Nelle sue tempere su carta si va consolidando l'esito di una ricognizione sia nel presente, sia nel profondo intimo del mondo, delle cose.  Nascono così brani di natura, per emblema espressa nelle sue intime fibre; e di vita, negli indistinti embrioni fatti piacevoli o inquietanti esseri vaganti nel contomante chiaro spazio del foglio.
Ed i motivi liricamente apparenti nei delicati e preziosi colori si fanno tramite a moti d'un animo scosso dalla realtà, colmo di intensa drammaticità.
V'è chi nelle opere del giovane pittore ha ravvisato ascendenze da Klee e in Kandisnky o, più genericamente, ha fatto corrispondere alla levità del suo colore un progressivo accentuarsi delle componenti fantastiche con esiti ora allusivi e surrealistici, ora più liberamente astratti.  Una ricerca tuttavia che fa di Seccamani un artefice di singolare e severa personalità.
Mostre personali ha ordinato a Idro («Galleria Pieve», 1966), Cairo Montenotte (1972), Foggia (1974), Anfo (1976), Brescia (1976 e 78), Bergamo (1980).
 
BIBLIOGRAFIA
«Galleria A.A.B.», Brescia 1-14 settembre 1962, Trenta pittori espongono, Catalogo. «Galleria A.A.B.», Brescia, 18-30 aprile 1964.  Invito collettiva.
«Giomale di Brescia», 7 aprile 1965, Collettiva pittorica organizzata a Vobarno.  Fe. Pel., Vostre, «L'Italia», I I marzo 1966.
B.CHIARLONE, «Galleria I Portici - Osmosi 70», Cairo Montenotte, aprile 1972.
F.MAZZOLI, Mostre, «Il Lavoro», Genova, 27 aprile 1972.
G.VALZELLI, Foggia, 2-11 marzo 1974.
M.CENNAMO, R. Sec(-amani, «Realtà e momenti», Roma, a. 11, n. 8, 1974.
«Galleria S. Michele», Brescia, 17-30 aprile 1976.
L. SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 24 aprile 1976.
E.C.S.(alvi), Mostre d'arte, «Giornale di Brescia», I maggio 1976.  L. SPIAZZI, Giro dell'arte, «Bresciaoggi», 3 agosto 1976.
«Brescia-giovani», a. 1, n. 9, ottobre 1976.  Un pittore. «Galleria A.A.B.», Brescia, 28 ottobre - 9 novembre 1978.
L.SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 4 novembre 1978.
A.MORUCCI, Nel mondo dell'arte, «Corriere bresciano», 30 novembre 1978.
«Galleria Modì», Bergamo, 1-13 marzo 1980.
m.p., Mostre, «Giomale di Bergamo», 4 marzo 1980.
L.LAZZARI, Note d'arte, «L'Eco di Bergamo», 9 marzo 1980.
 

 

SEGRETO CURZIO

Brescia, I settembre 1918 - 26 luglio 1980.

Allievo di Emilio Rizzi negli anni 1946-1951, presso la scuola dell'Associazione artistica di via Gramsci, ha poi perfezionato le sue doti frequentando varie località italiane, soggiornando a Parigi, dove si è dedicato all'acquarello.
Presente a mostre collettive in Milano, Vicenza, Bologna, Santhlà, Fiume Veneto, Cremona, Pesaro; al locali Premi di Villa Carcina, Borgosatollo, Salò... ha allestito mostre personali nelle bresciane Gallerie «Bottega d'arte» e del «Libro»; al Circolo culturale di Montichiari, a Villa Alba di Gardone Riviera e, da ultimo, alla Associazione artisti bresciani (1977).
Anche nel dipinti a olio, si ravvisa il tratto mosso e cromaticamente acceso dell'acquarellista prevalentemente dedito al paesaggio: contrade e colline nos tre colte nelle luci chiare, nel riverberi del tramonto.
Pittura figurativa, quindi, e impressionista, entro cui si pongono anche numerosi ritratti dalla evidente ricerca caratteriale.
 
BIBLIOGRAFIA
«Giornale di Brescia», 23 aprile 1957, I pittori scoprono Borgosatollo.
«Galleria A.A.B.», Brescia, 12-24 settembre 1959, Mostra sociale, Invito.
«Galleria del Corso», Brescia, 23 febbraio - 4 marzo 1961, Piccolo quadro, Invito.
«I Concorso Autunno a Brescia», Galleria Enal (Loggetta), 17 ottobre 1965.
«Panorama d'arte '77», Magalini Ed., Brescia, 1977, p. 202.
«Galleria A.A.B.», Brescia, 22 gennaio - 3 febbraio 1977. (Si vedano i quotidiani del periodo mostra).
 

SENNI (DE) ANTONIO MARTINO

Secolo XV

Il Fenaroli («Dizionario») lo dice pittore nominato nell'Estimo del 1430 della quadra prima di S. Alessandro.  Di lui non rimangono opere, che potrebbero aver risentito della presenza in città di notevoli artisti quali il Bembo. Nulla di più è detto nella «Storia di Brescia».

  1. SERAFINO
  2. SIGALINI GIAMBATTISTA
  3. SIGALINI PIERO
  4. SIGNORI PILADE

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