Mademo, 10 febbraio 1938.
Con il conterraneo e amico Anselmo Sinibaldi (v.), componente del «Gruppo Libere ricerche»; con altri artefici benacensi o sul Garda attivi, ha intrapreso ad esporre assai assiduamente dal 1968, dopo aver partecipato fin dal primissimi anni Sessanta a collettive locali, a premi come quello patrocinato dalla Cartiera Donzelli di Toscolano, che lo ha veduto fra i migliori concorrenti negli anni 1962 e 1963, vincitore nel 1965.
Presente nel 1968 al niantovano «Premio Giudizzolo», nello stesso anno intraprende a Brescia, presso la «Galleria G.C. Abba», la serie delle adesioni al gruppo mademese, del quale è il più giovane; quindi nella «Galleria Vela» di Riva del Garda (1968), nella «Galleria Tizianesca» di Vicenza (1970), nel chiostro di S. Fraììcesco a Gargnano (1971).
Nel 1973 ha allestito una mostra personale presso la «Galleria Sede» di Maderno, dopo di che ha disertato le sale di esposizione, preferendo allineare i propri quadri nell'androne della casa madernese in cui vive: opere visibili in permanenza e dedicate prevalentemente ai paesaggi caratteristici di Toscolano e Mademo.
Definito pittore «nayf» dal violenti accordi cromatici con una assoluta urgenza
i i creativa, in più vicin' ann' sembra aver attenuato il fare ingenuo della
rappresentazione, pur conservando nel panorami, ove predomina il verde degli ulivi, nelle nature morte fatte di umili oggetti casalinghi, il brillante colore, per una chiara pittura figurativa, a volte bozzettistica dal tocco impressionistico. Un suo pannello, Raccolta delle olive, è nella sala conciliare del comune di Toscolano Mademo.
BIBLIOGRAFIA
«Giornale di Brescia», 21 agosto 1962, Premiati i pittori di Vaderno.
«Giornale di Brescia», 17 settembre 1963, Premiati a Moderno i pittori locali. «Giornale di Brescia», 8 agosto 1965, I premi di pittura Toscolano Maderno. «Giornale di Brescia», 20 agosto 1967, La mostra dei pittori madernesi .
«Galleria G.C. Abba», Brescia, 11-23 maggio 1968, Gruppo libere ricerche, Invito.
«Corriere bresciano», maggio 1968, Gruppo libere ricerche.
«Galleria La Vela», Riva del Garda, 1-15 luglio 1968, Gruppo libere ricerche, Invito. «Aldo Adige», luglio 1968, Cinque pittori in una libera ricerca.
D.LAUDE, «Sala dottor Frazzini», Mademo, 3-17 agosto 1969, Invito. (Riproduce il testo apparso in «Giomale di Brescia» del 14 agosto 1963).
«Galleria Sede», Mademo, 15-24 agosto 1973, Invito.
Montichiari. Al secolo Zappettini Cenedella Siria.
Ha soggiornato a lungo con il marito, lo scultore Piero Cenedella, a Parigi, dove ha frequentato l'accademia Art et Metier, esponendo per la prima volta nella capitale francese alla «Galleria Rive Drolte», nel 1952.
Tornata a Brescia si fa conoscere esponendo alla «Galleria A.A.B.», nel 1957. Altre presenze in pubblico sono nel frattempo da ricordare, a Brescia nel 1954, Parigi (1956), Viterbo (1955) e poi Bologna («Galleiia Padawers, 1960»); Londra («Galleria Gimpels Fils», 1961), e Monaco («Galleria Fiedrich Dahlen, 1962); dopo di che la attività espositiva si svolge prevalentemente in patria.
Fra le collettive si ricordano le presenze alla «Galleria del Corso» (1961), in seno alla A.A.B. (1963, 67), nelle edizioni di Mostre d'arte sacra in Veseocado. Altre personali ha ordinato alla Associazione artistica di via Gramsci nel 1961, 62, 64, a Gardone Riviera nel 1971 e alla «Galleria S. Benedetto» nel 1975. La stessa pittrice chiarisce gli intendimenti della sua opera quando afferma: ciò che ho sempre cercato è il riconquistare in arte il senso di un sogno perduto. Avere un nuovo cuore, acquisire un nuovo spirito, una nuova anima, nella misura di essere e di dare; un senso del ritorno, il ritrovarsi in una pittura innocente, magica per essere più pura e libera.
E nei suoi dipinti è «Incisa» la visione di un universo purificato.
Un mondo dapprima raffigurato con smarrimento, a mezzo di «violente spatolate ma, insieme, chiuso in ritmo di geometria implacabile», quindi il «gioco del toni delicati e solari, il garbatissimo accostamento dei gialli e del rossi ... » a dipanare una fiaba; infine «il linguaggio del colore materia, grumoso, denso, già aperto verso esperienze espressionistiche», come ha osservato Rossana Apicella. Un mondo fatto di evocazione della realtà attinta da antiche figurazioni, ben esplicitato da alcuni titoli: Fossili, Pino pietrificato, Essere pietrificato, Impronte di animali; e queste immagini di creature e oggetti preistorici entrano nel colori di Siria per acquistare vita fiabesca, indefinito senso di mistero. E d'angoscia, forse, pur nelle delicate tonalità dovute ad una pittrice che «si è posta, da sola, di fronte al segreto della vita e della natura toccandone le radici più remote».
BIBLIOGRAFIA
«Galleria del Corso», 23 febbraio - 4 marzo 1961, Piccolo quadro.
R. APICELLA, «Galleria A.A.B.», Brescia, 23 febbraio - 4 marzo 1961.
E.C.S.(alvi), Arte sacra in vescovado, «Giornale di Brescia», 13 dicembre 1961.
G.TANSINI, Discz4tiamo la mostra d'arte sa(-ra, «La Voce del popolo», 16 dicembre 1961.
R.APICELLA, «Galleria A.A.B.», Brescia, 22 dicembre 1962 - 3 gennaio 1963.
«L'Eco di Brescia», 29 dicembre 1962, Siria.
VICE, Mostre d'arte, «Giornale di Brescia», 29 dicembre 1962.
E.C.S.(alvi), Pittori bres(-iani, «Giornale di Brescia», 21 marzo 1963.
«Galleria A.A.B.», Brescia, 30 novembre 1963, Pittura conte Oranea bresciana.
E.C.S.(alvi), Collettiia A.A.B., «Giornale di Brescia», 6 dicembre1963.
G.F. MAJORANA, «Momento artistico bresciano», Stampa Apollonio, Brescia, 1963. «Galleria A.A.B.», Brescia, 14-26 novembre 1964.
E.C.S.(alvi), Mostre d'arte, «Giornale di Brescia», 20 novembre 1964.
E.C.S(alvi), Omaggio ai Maestri del passato, «Giomale di Brescia», 3 gennaio 1967. «Arte bresciana oggi», Sardini Ed., Bornato.
S.FONtaNA, «Galleria S. Benedetto», Brescia, 15 marzo-- 4 aprile 1975. (Si vedano i quotidiani del periodo mostra).
Saviore dell'Adamello, 10 luglio 1930
Ha studiato al Liceo artistico del Franciscanum, in città, ed è vissuto per qualche tempo in Piemonte, presso Cuneo, stabilendosi poi nella località dove attualmente.vive ed opera.
Nel 1968 ha allestito la sua prima mostra personale a Cevo, seguita da altre in riva al Garda, a Torbole e, nel 1974, a Brescia.
Con le personali, alteme presenze in collettive, fra le quali si può citare la più vicina, accanto a Furri, Almeoni e Turotti, nelle salette della Piccola galleria di via Pace.
Partito da un paesaggismo «riproposto secondo una dimensione che tende a sfrondare l'immagine stemperandone i dettagli e riproponendo di quanto colto più lo spirito che la sostanza di cui son fatti; sforzandosi, e riuscivendovi in buona parte, di tradurre in sensazioni di colore l'urgere di una commozione», com'ebbe a dire Achille Rizzi, Claudio Sola sembra esser giunto a una più corposa sintesi del paesaggio di cui coglie sì la luce, affidando ad essa «gioia, senso del vivere, malinconia che traspare sorniona, e la caparbia fiducia nella vita», ma non più a mezzo di evanescenze, ma piuttosto di sintetiche masse d'una natura solenne i cui essenziali elementi si stagliano fra terra e cielo: severi, statici, allusivi.
BIBLIOGRAFIA
A. RIZZI, «Galleria del Carro», Brescia, 14-26 dicembre 1974.
«Piccola galleria U.C.A.I.», Brescia, 18 marzo 1978. Espongono Altneoni, Flirri, Sola, Turotti.
Botticino Sera, 18 settembre 1806 - Brescia, 1836.
La «Storia di Brescia» cita G. Soldi quale autore del disegno raffigurante la Contrada del Carmine e portato in litografia da Pietro Filippini (v.). Ma nulla dice di questo sfortunato pittore morto a soli trent'anni durante una epidemia. Il Fenaroli lo ricorda quale «appartenente alla eletta schiera di giovani allevati alle arti nell'epoca di Teosa e Vantini, e che tanto bene risposero alle cure di quei valenti educatori».
Fra le opere eseguite da Soldi per decorare palazzi e chiese in città e provincia, particolarmente si ricordano i motivi dell'abslde della parrocchiale di Iseo, «d'uno sti 'le purgato ed elegante».
Naturalmente portato alle varie tecniche del disegno, quando il Filippini avvia in città la litografia, Giacomo Soldi presta assidua opera per illustrare aspetti della città e della provincia di Brescia. «In essi tutto è condotto con felice effetto, architetture, dirupi, piante e macchiette».
Soldi fu anche autore di figure ed un suo Autoritratto esisteva presso suoi discendenti.
BIBLIOGRAFIA
S. FENAROLI, «Dizionario degli artisti bresciani», 1887.
THIEME-BECKER, Vol. XXXI, (1937).
L.SERVOLINI, «Dizionario degli incisori italiani ... », Milano, 1955. A.M. COMANDUCCI, «Dizionario dei pittori... italiani», tutte le edizioni. «Storia di Brescia», Vol. IV.
Brescia, 17 novembre 1862 - 18 novembre 1936
Arnaldo Soldini, più d'altri pittori concittadini ha avuto estesi ed autorevoli saggi utili ad una sua collocazione nella storia pittorica bresciana, ma le valutazioni espresse basavano sull'affettuosa memoria più che su dati probanti e analisi critica della sua opera.
La esposizione iseana del 1972, col testo illustrativo di Gaetano Panazza ha aperto la via alla conoscenza d'un artista fino ad allora in ombra.
Da Giovanni, originario di Leno, e da Santa Trenchi nasce Carlo Amaldo Soldini, terzo di sette fratelli. Il padre, impiegato, si arrabatta per sostenere con dignità la famiglia e non accetta di buon animo le velleità del giovane Amaldo. Lo fa ragioniere e alfine consente si avvicini a Luigi Campini per studiare pittura. Spronato a interpretare il vero, eseguisce alcune opere a Marcheno e ne espone una parte da Coen. Ha da poco superato i vent'anni.
La predilezione per le vedute montane si evidenze con la partecipazione a mostre bresciane dove compaiono Pioggia in montagna, Capodiponte, Vespro in Valle Camonica (1886 circa) che lo pongono nella esperienza del Lombardi. Nel 1887 il municipio acquista Valle Trompi , mentre appassionati acquistano Valle di Esine e Inverno. Frequanta le mostre dell'Arte in famiglia e i giudizi riscossi sono più che lusinghieri.
Ciò non di meno, dal 1890 al 1895, per motivi familiari, deve lavorare come impiegato. Presenzia tuttavia a esposizioni del Circolo artistico (1892), e poco dopo è invitato alla Biennale veneziana (1897). li dono di un appassionato risolve le necessità materiali del pittore, che si vede nominato beneficiario d'una casa in via X Giornate.
Vi abiterà fino al 193 1, anno in cui si trasferisce in un appartamento di via Montenero 1, dove morrà.
Dal 1898 sue opere sono a Fianco di quelle del maggion' nostri: da Venturi a Filippini, da Bertolotti a Rovetta, da Castelli a Cresseri.
Nel 1899 è di nuovo invitato alla rassegna internazionale di Venezia, dove espone Paesaggio alpestre, ora al Museo Revoltella di Trieste.
Ormai non è Più Possibile seguire tutte le presenze di Soldini in mostre bresciane e di fuori: ed i titoli dei dipinti si susseguono: Dopo una tempesta, Inverno in Valcamonica, Neve e acqua, realizzati intorno al 1910, anno in cui è eletto Socio dell'Ateneo civico.
Altri sono: Malga di Baitone, Grandinata a duemila ineti-i, Primavera in montagna, Alba in montagna, Tramonto in Val di Scalve, l'Autun o, Catapec,c,hie a Cimbergo, Triste primavera, Viene il temporale, Mattino alla nialga, Rose di Natale, Case abbandonate, Nevicata, Torrente, Dintorni del Mella e rappresentano parte della produzione nel primo decennio del Novecento.
La Permanente milanese accoglie il pittore nostro nel 191 1, la Pinacoteca bresciana acquista Vette alpine e la notorietà raggiunta da Soldini gli consente di essere nominato membro della Commissione igienico edilizia (1914).
Concorre anche alla buona riuscita della mostra allestita in Milano per onorare lo scultore Domenico Ghidoni e più volte fa parte della Giuria incaricata di assegnare i Premi Magnocavallo.
Anche durante il primo conflitto mondiale Soldini si rivela attivo: Primavera della montagna nel 1916 entra a far parte della collezione civica, mentre altre opere sono acquistate in occasione di mostre: Poggio.fiorito, Marzo, Cantuccio. Cascata di Barbellino, espota nel 1918, Veduta di Ome, Paesaggio di Valle Trompia esposte nel 1921 all'Arte in famiglia.
Poco oltre i motivi ritratti sono prevalentemente dell'Iseo (dal 1924 circa), ma l'ispirazione cede alla meticolosa esecuzione e raramente il palpito vivificatone riaf'fiora.
V'è qualche sussulto, come in Il lago d'Iseo da Montisola esposto alla Triennale bresciana del 1928, ma l'ultimo guizzo il pittore lo ritrova con il ritorno alle Valli.
Nel concludere questa nota val ricordare alcune opere che dicono quanto Soldini fosse apprezzato anche dal collezionisti: Piaz etta del villaggio, nel 1896 fu venduta per cinquecento lire; Case in montagna a trecento nel 1903; Inverno fu acquistato dal Duca di Genova, mentre v'è chi afferma che il nome di Soldini figurò in mostre a Monaco e Leningrado, e sue opere restino in collezioni estere. Opere tutte in cui, come è stato scritto, la sincerità del sentimento reca con sè nota vitale che non muta: sentimento trasfuso nel paesaggi, lieti o malinconici, ai quali la memoria dell'Artista nostro s'affida e che a volte si dissolvono del contenuto materiale in un mondo di estasi dello spirito.
Sia pure episodicamente fu affreschista, come a Monte S. Elia, nel pavese, dove una chiesetta dedicata a S. Carlo è stata da lui illegiadrita.
BIBLIOGRAFIA
La bibliografia essenziale sta in:
G.PANAZZA-0. VALETTI, «A. Soldini», Galleria d'Arte dell'Agenzia Aut. di Soggiomo di Iseo, Catalogo mostra, 9 settembre - 15 ottobre 1972.
La bibliografia generale sta in:
R.LONATI, Artisti di casa nostra, A. Soldini, «L'Ogliolo-Bresciaieri», a. IV, n. 5-10, maggio-ottobre 1978.
Chiari, 30 giugno 1900.
Ha compiuto gli studi artistici all'Accademia di Brera, in Milano, ed a soli ventitre anni vede sue opere: Casa fra gli ulivi e Paesaggio accolte alla Quadriennale di Torino; nel 1927 è presente alla Biennale di Brera.
Da quel tempo sempre più intense le presenze in note esposizioni.
Se fra le località del Bresciano che videro suoi dipinti in mostra si possono citare Iseo (1947), Ponte di Legno (1951), Gavardo, Bormio (1962), Salò (1965), lungo si fa l'elenco ne I ricordare le partecipazioni alla Terza mostra nazionale al palazzo dell'Arte di Milano (1940), alla Prima mostra d'arte contemporanea a Villa reale (Milano, 1948) con Laguna; le ripetute edizioni della Permanente milanese (1950 in poi), con le Biennali ordinate nel 1959 e 1961 dove espose Villaggio olandese; l'affermazione veronese alla mostra in palazzo della Concordia, dove Natura morta ottenne il primo premio nel 1962, seguito il successivo anno dal secondo premio. E poi le ammissioni al Salon des Indipendents di Parigi negli anni 1969, 71, 72, 73 e 1974.
Mostre personali Rina Soldo ha allestito in Milano (1941), Venezia (Fondazione Bevilacqua La Masa, (1950), Annecy (1950), Bergamo («Galleria Permanente») e Cremona (Palazzo dell'arte) nel 1955, Salò (1965). A Brescia è presente con mostre singole negli anni 1950-1960; cinque volte alla A.A.B.; a Parigi, infine, alla «Galleria Ror Volmar» nel 1971.
Se alcuni titoli delle sue opere: Neve a Porta Trento, Perijèria, Giornata grigia, Mattino dopo la neve, Il cortile azzurro, Aut nno a S. Gervasio, unicamente a visioni di Francía, che l'avevano fatta conoscere anche lontano dalla terra natia, possono dire i motivi prediletti dalla pittrice, più volte è stato invece sottolineato il suo senso esatto, profondo e poetico della interpretazione, «l'ammirevole intuito del colore predominante e persino degli aromi che la circondano, non appena ella sia approdata ad una terra».
A reggere questa pittura dal tocco impressionista sta il morbido e sicuro disegno: come chiara e mossa da vibrazioni sommesse è l'armonia cromatica che a volte il cadente sole penetra e accende.
Mentre questa nota stava componendosi tipograficamente, la pittrice si è @penta a Salò, appena dopo la metà del 1982.
BIBLIOGRAFIA
Sta in:
A. M. COMANDUCCI, «Dizionario dei pittori... italiani», Ed. IV, (1972).
Si veda inoltre:
«Galleria A.A.B.», Brescia, 15-30 marzo 1952. «Il Garda», a. 11, n. 5, luglio 1965. R. Soldo.
Puegnago, 28 luglio 1923.
Ha frequentato la Scuola d'arte dell'Associazione di via Gramsci.
Presente a collettive provinciali in Leno, Castiglione delle Stiviere, Visano,
Pompiano, Soncino, Casalmaggiore, Desenzano, assiduamente partecipa a mostre
bresciane quali il Premio S. Agata, le sociali della A.A.B., le annuali rassegne del Piccolo quadro, per la Piccola galleria di via Pace.
Mostre personali ha invece allestito a Brescia (1969, 73, 75, 77) ed a Castiglione
delle Stiviere (19741).
Ha dato alle stampe anche due cartelle di disegni dedicati ad aspetti suggestivi
della vecchia nostra città (1976 e 78).
Frutto d'amore alla città ove risiede, ma anche per l'ambiente benacense dov'è nato e dove ancor oggi assiduamente fa ritorno. E se con il disegno riesce a ritrarre vicoli, angoli caratteristici o monumenti della Brescia d'un tempo andato, con il colore sembra meglio raggiungere il raccolto spazio d'una spiaggia alberata o il lontanarsi del grande lago «dal fremito marino» e di cui la Valtenesi è l'ultimo lembo sfuggito al cemqnto e al turismo di massa.
In questa predilezione per il silenzio, per il «nascondimento» sta il carattere dell'uomo, come ha osservato Attilio Mazza.
Nitidi colori, pulito disegno: e in questa politezza, nella sfrondata ricerca del motivi ritratti par maggiormente si affermi la sottile ma più vera emozione di Soncina e più efficace si esprima la sua capacità di racconto.
BIBLIOGRAFIA
«GalleriaLa Loggetta», Brescia, 19 dicembre 1964 - 2 gennaio 1965, Collettiva dipendentim comunali,
Catalogo.
«GalleriaLa Loggetta», Brescia, 13-24 marzo 1969.
«Galleria La Loggetta», Brescia, 11-19 dicembre 1971, Collettiva dipendenti (@omunali,
Catalogo.
«Arte bresciana oggi», Sardini Ed., Bornato.
A.MAZZA, «Galleria A.A.B.», Brescia, 17-29 marzo 1973.
R.LONATI, «Galleria Gonzaga», Castiglione delle Stiviere, 24 aprile - 9 maggio 1974.
A.MAZZA, «Galleria A.A.B.», Brescia, 15-27 marzo 1975.
«Bresciaoggi», 22 gennaio 1976, Quadri donati agli abbonati, III.
A.MAZZA, «Brescia ieri», introduzione alla cartella litografica, 30 giugno 1976. (cfr.) R.
Lonati, «Giornale di Brescia», 23 dicembre -1976. - «Galleria Brixia», Brescia, 9-21 gennaio 1977.
L. SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 15 gennaio1977,
A. MORUCCI, Galleria d'arte, «Biesse», a. XVII, n.176, gennaio 1977.
«Piccola Galleria U.C.A.I.», Brescia. 28 maggio - 15 giugno 1977, ('(>Ilettiva.
R.LONATI, «Angoli della Brescia antica», introduzione alla cartella litografica, 1978. «La Voce del popolo», 27 luglio 1979
Luzzara (Reggio E.), 1943.
Si ricorda brevemente questo pittore originario dell'Emilia e autodidatta Oerché presente alla vasta rassegna ordinata dalla 8 a Circoscrizione nel maggio 1980. Dal Catalogo della manifestazione si apprende che Soresina «per anni ha approfondito le sue conoscenze prospettiche e cromatiche acquisendo scioltezza ed abilità di mano notevoli. Ha partecipato a numerose manifestazioni e concorsi di rilievo nei diversi centri artistici italiani, ottenendo consensi e premi. Sue opere si trovano in collezioni private.
BIBLIOGRAFIA
AA.VV., «Brescia '80», Brescia, 1-11 maggio 1980, Catalogo.
Secolo XVII.
Allievo di Bruni e Pedrali, prospettici, è pittore ancora da scoprire, stanti le scarse notizie biografiche e le poche opere sue conosciute; opere tuttavia in grado di dirlo pittore di vaglia.
li primo dipinto certo di Sorisene è del 1669, nel palazzo del co:Fogaccia a Clusone.
Altri lavori furono eseguiti nel castello di Bomato, a Brancolino in provincia di Trento (Chiesa di S. Maria Assunta), nelle bresciane chiese di S. Cristoforo e di S. Giorgio (distrutti), in palazzo Martinengo delle palle; nella Congregazione apostolica, spesso in collaborazione con altri: Camillo Rama, Pompeo Ghitti, Francesco Paglia. Ma dove il Sorisene, vinta la soggezione delle vaste pareti, s'erge a ampi voli è nella chiesa di S. Agata. Qui sfrutta tutte le «possibilità più fantastiche del gioco prospettico e decorativo», lasciando in città esempio di decorazione barocca fra i più significativi del secolo: nelle volte, dove realizzò archi e colonnati arditi.
BIBLIOGRAFIA
F. PAGLIA, «Il giardino della pittura», Ed. C. Boselli, 1958 e 1967.
G.A. AVEROLDI, «Le scelte pitture di Brescia», 1700.
F. MACCARINELLI , «Le glorie di Brescia», 1747, Ed. C. Boselli, 1959.
G.B. CARBONI, «Notizie storiche di pittori e scultori», 1776, Ed. C. Boscili, 1962.
F.NICOLI CRISTIANI, «Vita e opere di L. Gambara», 1807.
P.ZANI, «Enciclopedia metodica critico ragionata di B.A.», 1819-1824.
P.BROGNOLI, «Guida di Brescia», 1826.
A.SALA, «Pitture e altri oggetti di B.A.», 1834.
F.ODORICI, «Guida di Brescia rapporto le arti», 1853.
S.FENAROLI, «Dizionario degli artisti bresciani», 1887.
A.GNAGA, «Guida di Brescia artistica», 1903.
L.Ft D'OSTIANI, «Storia tradizione e arte nelle vie di Brescia», 1927.
E.CALABI, «Pitture in Brescia nel '600-'700», 1935, con bibliografia.
P.GUERRINI, La chiesa prepositurale di S. Agata V.M., «Brescia», 1936.
P.GUERRINI, A Clusone l'impronta del Sei(-ento bre,@(,iano, «Giornale di Brescia»,22dicembre 1949.
«Storia di Brescia», Vol. 111.
Brescia, 1895.
Avvalendoci del Catalogo edito in occasione della tnostra in «Omaggio a Mano Sorlini» allestita nel Teatro Sociale di Montichiari nel giugno 1979, redigiamo questa nota mentre il pittore «sopravvive in una casa di riposo alla periferia della città».
Vissuto a Brescia, dov'è nato, nel tempo in cui attorno ad Angelo Canossi fiorivano Angelo Fiessi, Edoardo Togni, Verni e Angelo Muchetti, quanti altri pittori ritratti da Giulio Greppi (v.) nel noto Cenone degli artisti esposto per lustri al «Cantinone» di via Felice Cavallotti ed ora custodito dalla Pinacoteca Tosio Martinengo.
Giuseppe Beltrami, che in catalogo traccia il profilo essenziale di Sorlini, lo dice «dotato di uno spiccato spirito di ricerca ed aperto alle tendenze rinnovatrici della sua epoca; aveva seguito i canoni della pittura moderna assimilandone i principi pur conservando intatta la sua personalità. Ne sono un esempio le sue partecipazioni alla mostra del concorsi Ussi, Panerai, Martelloni, Hollander indetta nel 1939 dalla reale Accademia delle Arti del disegno di Firenze con l'opera Ilfatto cosmico, un lavoro di elaborata e profonda concezione, ed una (mostra) personale alla Galleria di via Gramsel, in Brescia, nel 1956». Ma nella nostra città lo ritroviamo operoso fin dagli Venti, quando partecipava alle mostre organizzate dal Gruppo degli Amatori dell'arte; e da Campana., con una personale del 1933, alla quale seguirono presenze assidue alle sindacali, fin quasi al compiersi del secondo conflitto mondiale. Tempo in cui, stabilitosi a Montichiari, nel clima della cittadina ha rappresentato fermento vivificante accanto a Giacomo Zamboni, il maestro Dino Domenico Poli, il pittore Guido Tedoldi. Ma scomparsi gli amici, ed allontanatosi dal Tedoldi per alcune divergenze artistiche difficilmente ricomponibili, come ricorda ancora Beltrami, ha finito di vivere in solitudine affidando i suoi sogni agli amati paesaggi ed alla amicizia del sacerdote don Silvio Guidetti, al quale fece un buon ritratto, ora proprietà Botturi di Montichiari.
Paesaggista, autore di nature morte e di figura, se l'episodico Il fatto c,osmico ricordato in Catalogo ci mostra vaghe ascendenze Liberty, nel restanti dipinti esposti nella mostra antologica sembra prevalere la resa romantica di scorci lacustri e collinosi; delle chiesuole d'un entroterra benacense al quale Sorlini ha carpito innumerevoli fiori composti poi in vasi; o viuzze di borghi antichi animati da solitarie figurette.
Nel ritratti s'avverte il bisogno di giungere alla resa psicologica e fisionomica: con l'esito di contenuta cromia e staticità d'atteggiamento del personaggi effigiati; la stessa contenutezza, maggiormente espressiva però, affiora in alcuni dipinti a tema sacro, come Volto di Gesù e Crocefisso.
BIBLIOGRAFIA
«Gruppo amatori dell'Arte», Brescia, 6-20 maggio 1923.
G.BAGNI, La terra mostra na--ionale, di pitt ra e scultura, «La Provincia di Brescia», 13 maggio 1923.
«Galleria Campana», Brescia, 8-20 gennaio 1933.
«il Mostra del sindacato prov. di B.A.», Brescia, 1934, Catalogo.
P. FEROLDI, «Arengo», a. Vlìl, n. 1, gennaio 1935.
«Giornale d'Italia», Roma, novembre 1936, I bres(,iani alla mostra sinda(-al@,.
«III Mostra del sindacato prov. di B.A.», Brescia, 1936, Catalogo.
P, FEROLDI, Precisazioni.... «Il Popolo di Brescia», 2 dicembre 1936.
«IV Mostra del sindacato prov. di B.A.», Brescia, 1938, Catalogo.
P. FEROLDI, La quarta, «Il Popolo di Brescia», 15 febbraio 1938.
«Il Popolo di Brescia», 14 luglio 1938, . ila fesia della tnontagna.
«Il Popolo di Brescia», 10 maggio 1939, .,li-tisti br@,s(-iani.
P. FEROLDI, Orientamenti, «Il Popolo di Brescia», I maggio 1940.
«VI Mostra del sindacato prov. di B.A.», Brescia, 1942, Catalogo.
O.L. PASSARELLA, La sesta mostra sinda(,ale, «Il Popolo di Brescia», 3 maggio 1942.
E.PASINI, La sesta sindacale, «L'italia», 16 maggio 1942.
G.VALZELLI, I Profèti e la turba..., «Bruttanome», Vol. I., (1962).
S.MINELLI, Il Cantinone e Tita Dondelli, «Giomale di Brescia», 8 marzo 1972.
M.P.(ezzi), Il cantinone ccenacolo d'artisti cede il posto a lin inaga::zino, «Giornale di Brescia»,
27 novembre 1973.
AA.VV., «Omaggio a Mario Sorlini - Mostra retrospettiva antologica», Teatro Sociale, Montichiari, 16-17 giugno 1979, Stampa Lamperti, Montichiari, 1979.
R.LONATI, «Mezzo secolo di testimonianze sulla pittura bresciana del Novecento: 1920-1970», Tip. S. Eustacchio, Bre$cia, 1979.