Dizionario dei Pittori Bresciani
  • INIZIO
  • ELENCO PITTORI
  • VERSIONE ESTESA
  • Inserimento o modifica

TABONI RINO

Palazzolo, 1925.

Ha intrapreso a dipingere nel 1941, seguendo Matteo Pedrali (v.) durante sortite nelle campagne e sulle rive dell'Iseo.
Nel 1947, con altri appassionati palazzolesi, dà vita ad una scuola di disegno ove si riunisce il primo gruppo di pittori e scultori locali.
Dopo aver frequentato il corso di nudo dell'Accademia Carrara di Bergamo, si avvicina per più anni ad Attilio Alfieri, in Milano, esordendo in mostre collettive di risonanza.
L'avvio di una intensa serie di presenze in concorsi, manifestazioni artistiche, spesso compensate da affermazioni, di cui già in parte è edita la cronologia («Arte bresciana oggi») e fra le quali ci sembra indicativo ricordare almeno i Premi: Ardesio (1961, 65, 68), Acqui Terme (1964, 66), S. Fedele (1965), Mantova e Bergamo (1966), Gonzaga (1967), Sassari (1970); le adesioni a mostre in Suzzara, Roma, Verona (1959) alle ripetute edizioni del Premio Palazzolo, alla recente vasta rassegna «Brescia '80» tenuta in città nel maggio scorso.
Ricorrenti altresì le mostre con il «Gruppo E», di Palazzolo.
Se i primi lavori, siamo negli anni Quaranta, sono di un figurativismo riflettente la «verità» scorta dall'occhio, più che dall'intimo, nell'arco di alcuni lustri la osservazione delle consuete cose del mondo rurale, attrezzi di lavoro, cascinali, il paesaggio chiuso dall'orizzonte sono resi con fare geometrizzante a cui danno rilievo gli scanditi piani prospettici e cromatici, lo scuro segno contomante.  In alcune opere degli anni Sessanta è ancora avvertibile l'influenza del primo maestro (v.  Autoritratto con cavallo, 1967) così come nell'evoluzione successiva sono riscontrabili ascendenze varie, palesanti l'attenzione di Taboni per alcuni maestri del Novecento nostro. t il periodo che copre pressappoco l'arco tutto degli anni Settanta.
Potrebbero essere sussurrati i nomi di Campigli, Tozzi, per gli interni; di Sironi per il paesaggio: lontani riferimenti formali suggeriti da elementi affiorantì dalle opere del palazzolese.
Tecnicamente dotato, Taboni ha voluto spingere la propria esperienza al di fuori dell'ambito locale e provinciale, non rinunziando tuttavia a quanto la meditazione gli ha consentito di conquistare «ritrovando sempre più se stesso e poter così rivelare a sé ed agli altri un mondo ricco di mille visioni suggestive».  Un mondo narrato con una rigorosa sintassi, che nulla concede al facile effetto, sostenuta da un ritmo contenuto, da una energica orchestrazione di toni, come ha avuto modo di sottolineare Renzo Pagani.
 
BIBLIOGRAFIA
«Galleria La Loggetta», Brescia, 20 dicembre 1958-6 gennaio 1959, Gruppo artisti di Pala ::olo, Catalogo.
«Premio di pittura città di Palazzolo», Palazzolo, 1-15 novembre 1959.
G.VALZELLI, I bres(-iani sul Garda, «Giomale di Brescia», 5 luglio 1964.
G.VALZELLI, La tre giorni di Monti@'hiari, «Giornale di Brescia», 12 maggio 1965.
«I Concorso autunno a Brescia», Enal, Brescia, 17 ottobre 1965.
G.V., Novanta pittori all'Enal, «Giornale di Brescia», 18 ottobre 1965.
«Giornale di Brescia», 27 ottobre 1965, A.C. Marengoni il Premio Gus.yago. (Si veda s.f. in data I novembre).
G. VALZELLI, Primavera a S. Pane-razio, «Giornale di Brescia», 12 maggio 1966.
G.VALZELLI, L'occhio dei bresciani sul Garda, «Giomale di Brescia», I I giugno 1966. «Giornale di Brescia», 17 settembre 1967, A tre di Palazzolo il Premio Inzino.
G.VALZELLI, La balconata di Vissone, «Giomale di Brescia», 5 settembre 1969.
G.VALZELLI, Mostra a Gussago, «Giornale di Brescia», 4 ottobre 1969.
«Arte bresciana oggi», Sardini Ed., Bomato.
L.BUDIGNA, «Studio G.7», Bovezzo, 12-25 maggio 1977, Collettiva Gruppo E. AA. VV., «Brescia '80», Brescia, I - I I maggio 19 80, Catalogo.
AA.VV., «I Pittori del Gruppo E-Palazzolo», Tipolito Masneri, Palazzolo, s.d. (1980).
L.SPIAZZI, Il Gruppo E di Palazzolo, «Bresciaoggi», 13 dicembre 1980.

 

TAGLIABUE VINCENZO

Secolo XV.

G.Lonati, in «Cremonesi a Brescia», ricorda questo artista cremonese che nel 1449 ottenne la cittadinanza bresciana e che nel 1450 ricevette pagamento per l'esecuzione delle «armi» del podestà.  Le stesse notizie porta la «Storia di Brescia».

 

TAGLIAFERRI ANTONIO

Brescia, 9 febbraio 1835 - 22 maggio 1909.

Di nobile famiglia, noto architetto, ha legato il suo nome ad insegni realizzazioni in città e fuori.
Lo si ricorda qui brevemente quale allievo della scuola comunale di disegno, di Giovanni Renica e studente all'Accademia di Brera dal 1856 al 1859.
Laureato in architettura, soprattutto in questo campo si è affermato, ma al suoi progetti giovarono non poco le doti pittoriche e le composizioni del lavori si impreziosirono delle «armonie coloristiche... che sorridevano anche in quadretti all'acquarello ch'egli dipingeva, a suo diletto, fondendo insieme architettura, figure, sfondi di paesaggio in animate scene di sapore romantico».
Disegni ed acquarelli ancor oggi custoditi dalla famiglia.
Fu anche insegnante nella Scuola comunale di disegno (1867) e lo si ricorda operoso in seno alla società dell'Arte in famiglia; impegnato nell'organizzazione di manifestazioni artistiche, membro di giurie, di comitati vari.
Non si ripete qui l'elenco delle sue realizzazioni architettoniche, per le quali non ha esitato ad avvalersi di affreschisti come Gaetano Cresseri e Arturo Castelli.  Autore del basamento su cui poggia la figura di Arnaldo, nell'omonima piazza, dal seri.  Ugo da Corno ebbe l'incarico di sistemare l'antica casa dei podestà veneti, al piede della rocca lonatese.
Una mostra di sue opere fu allestita a Palazzo Martinengo da Barco nel maggio 1910, ricorrendo un anno dalla scomparsa. («La Sentinella bresciana», 23 maggio 1910).
I quotidiani dell'epoca dettero risalto all'avvenimento che richiamò davanti alle numerose composizioni personalità della cultura e dell'arte.
Ugo da Corno tenne l'orazione inaugurale, in vece dell'arch.  Arcioni indisposto.  Della mostra, voluta dal figlio Giovanni, resta documentazione nell'opuscolo edito per l'occasione.
Trattandosi di architetto, più che pittore, si indicano soltanto le documentazione riunite in A.M. Comanducci, «Dizionario del pittori... italiani» e nella «Storia di Brescia».

TAMANTINI FILIPPO

Brescia, 31 agosto 1939.

In un catalogo che accompagnava una delle sue mostre, Filippo Tamantini stesso ci offre il succinto curriculum e l'essenza del suo operare. «Ha frequentato la scuola di disegno sotto la guida dello scultore Domenico Lusetti alla Associazione Artisti Bresciani nel 1960.  La sua tematica preferita è il paesaggio, eseguito con sensibilità di colore, con immediatezza, ma pur sempre con estrema attenzione alla verifica poetica del racconto.  Di chiara ispirazione impressionistica-macchiaiola, la pittura si risolve tutta nella creazione di particolari atmosfere dove un innato lirismo compositivo tende a cogliere vibrazioni suggestive della natura o degli scorci urbani con una preziosità tecnica di buon livello.  Nel quadri di soggetto urbano c'è una continuità stilistica in rapporto ai paesaggi naturali, un gusto garbato pur sempre nella caratterizzazione emotiva e non mai razionale, ma c'è, elemento nuovo, un amore di fondo per un vedutismo tra rustico ed il classicheggiante, equilibrato con forza, mai in leziosità di facile effetto, ma con quella misura artistica che rende questi dipinti estremamente attenti, sia per la freschezza esecutiva, che la proposta di angolazioni visive dì grande interesse... confermano le sue tendenze alcune vedute della sua città natale, di Venezia e alcuni scorci di Parigi».
Autore di figure, qui «l'impressionismo suo irrequieto trova forse la sua qualità più rilevante».
Affacciatosi alla ribalta artistica sul fare degli anni Sessanta, ha partecipato a collettive, fra le quali si ricordano: il «Piffero d'oro» di Parma (1963), il premio estemporaneo «Città di Brescia» (1965), il «Gussago» (1966); medaglia d'argento al M.T.l. di Gardone Riviera (1971) e alla bergamasca «Biennale Europa unita».  Mostre personali ha allestito a Lumezzane (1967, 1970), Brescia (1970, 71, 72, 73, 74, 75), Gardone Riviera (1971), Bergamo («Galleria Simonetta» 1971, 74), Rimini («Galleria Vicolo Gamma», 1972), Luzzara (1973), Montichiari e Vestone (1974), Desenzano (1976, 78).
Se negli anni 1970-75 in un arco di soli dodici mesi ha affrontato ripetute volte il pubblico, in seguito ha diradato notevolmente le sue presenze nelle gallerie d'arte.
 
BIBLIOGRAFIA
A.MUTTI, «Galleria A.A.B.», Brescia, 5-17 febbraio 1972.
A.MUTTI, «Galleria S. Gaspare», Brescia, 18-30 marzo 1972.
A.MUTTI, «Galleria Piccola Paganora», Brescia, marzo 1973.
AA.VV., «Galleria Piccola Paganora», Brescia, 29 settembre - Il ottobre 1973.  C. VILLANOVA, «Galleria del Carro», Brescia, 26 gennaio - 6 febbraio 1974.  AA.VV., «Galleria A.A.B.», Brescia, 26 ottobre - 7 novembre 1974.
L. SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 2 novembre 1974.
G.M. OLIVIERI, A. RIZZI, «Galleiia La Comice», Desenzano, 14-26 febbraio 1976.
G.M. OLIVIERI, «Galleria La Cornice», Desenzano, 4-15 novembre 1978.

 

TANCREDI MARCO

Brescia, 26 ottobre 1952.

Al 1974 data l'attività creativa di Marco Tancredi, con partecipazioni a varie collettive in campo nazionale.  Si afferma nel 1976 al I Premio di Grafica nell'ambito del concorso nazionale organizzato a Torino presso l'Accademia di S. Rita.
Con Bonetti, Stramacchia (v.) nel 1980 ha dato vita al Gruppo di ricerca d'arte contemporanea (TREA), intraprendendo adesioni a mostre di notevole interesse, in Italia e oltre confine.
La ricerca di Marco Tancredi non mim a creare prodotti «da esporre» ma piuttosto all'approfondimento di una modulazione di strutture grafiche, o calligrafiche, ordinatamente disposte entro ben delimitati spazi; spazi altrettanto ordinatamente accostati.  Ne sortono superfici visivamente evocanti papiri o geroglifici o, ancor più, testi orientali; e proprio con meticolosità orientale fatti collàges.
A volte queste «strutture» grafiche vengono proposte su ampi teli, una sorta di tenda istoriata.
«I miei lavori - spiega Tancredi - non sono opere da leggere, da tradurre con voce; bensì una scrittura, quasi non-alfabeto per comunicare visivamente.
 
BIBLIOGRAFIA
«Galleria S. Michele», Brescia, 24 maggio - 5 giugno 1975.
«Centro ricerche... verifica 8+1», Venezia-Mestre, 10-29 novembre 1979.  Collettiva.
«Galleria Sincron», Brescia, 19-30 gennaio 1980.  Manifesto per mostra itinerante (Belluno, Venezia).  Collettiva.
 

TEBOLDI GUIDO

Montichiari, I I luglio 1915..

Il ritratto di Teboldi ragazzo, composto da Giuseppe Mozzoni intorno al 1925, può dirci quanto precoce sia stato l'interesse per l'arte del giovane Guido che, del più anziano maestro ha lungamente frequentato lo studio e lungamente ne
è stato amico e discepolo.
E di Giuseppe Mozzoni, Guido Tedoldi continua a dichiararsi allievo, anche se la sua ricerca è stata fin dal primi passi frutto di autonoma applicazione.  Figurativo, autore di ritratti, paesaggi, nature morte, è vissuto un poco appartato
nella sua Montichiari.
Poco più che ventenne intraprende partecipazione alle rassegne sindacali, via via esponendovi Ritratto, Autoritratto, Natura morta, Paesaggio (1934), Caino (1938), Trebbiatrice, Autoritratto e Montichiari (1942).
Prigioniero durante il secondo conflitto mondiale, della terra d'Africa, dell'Egitto, dove è rimasto a lungo, ha ritratto numerosi aspetti, dal panorami con palme al porto di Ismailia, dal villaggio fatto di tende ai reticolati, a caratteristiche
figure arabe, a scene di battaglia...
Entrato nel «Gruppo B», operoso in seno all'Associazione Artisti Bresciani, nelle sale di via Gramsci espone in alcune occasioni; partecipando al tempo stesso a collettive provinciali a S. Pancrazio, Gardone Riviera, Salò, in Valtenesi...
Del 1968 è la sola mostra personale di Guido Tedoldi da noi conosciuta: alla «Galleria G.C. Abba» della nostra città esponeva circa sessanta dipinti
racchiudenti l'intero suo ciclo artistico.
I titoli dei lavori allora esposti confermano le molteplici possibilità del pittore, attratto da quanto gli è consentito di osservare, fedele documentarista di eventi vissuti anche personalmente.
Al paesaggi della natia Montichiari si alternano vedute del Garda, delle Grotte di Catullo, aspetti di architettura toscana; con le nature morte si allineano studi di figure come Bagnante, Modella nello studio, Maternità, Ragazza sul o à oppure Prigioniero di guerra; motivi sacri: Annunciazione, Emmaus, Caino... E composizioni di più libera inventiva come Il circo, Il mio canarino, La banda, il mio , il flauto, alle qual' si accostano episodi di vita campagnola: La semina, Pascolo, Mercato di cavalli... dove si afferma il caldo colorito posato sulla tela con fare impressionistico.
Guido Tedoldi ha trascorso la sua operosa vita lontano dalle mischie e dalle competizioni: se questo gli ha consentito di rimanere fedele a se stesso, non ha certamente giovato alla sua notorietà.  Anche se a lui non dispiace pagare tale prezzo per la scelta della «volontaria anarchia artistica» che ancor oggi lo regge e lo distingue.
 
BIBLIOGRAFIA
«Il Mostra del sindacato prov.  B.A.», Brescia, 1934, Catalogo.
P: FEROLDI, «Arengo», a. Vìll, n. I gennaio 1935.
«IV Mostra del sindacato prov.  B.A.», Brescia, 1938, Catalogo.
«V Mostra del sindacato prov.  B.A.», Brescia, 1940, Catalogo.
«VI Mostra del sindacato prov.  B.A.» Brescia, 1942, Catalogo.
«Il Popolo di Brescia», 17 maggio 1942, I Premi dell'Ateneo e B. S. Paolo.
AEQUUS, Nel mezzo e moderati gli artisti del Gruppo B, «Giomale di Brescia», 8 maggio 1947.
0.DI PRATA, La collettiva dell'associazione artistica, «Il Popolo», I I maggio 1947.
G.VALZELLI, Primavera a S. Pancrazio, «Giornale di Brescia», 12 maggio 1966.
G.VALZELLI, L'occhio dei bresciani sul Garda, «Giomale di Brescia», I I giugno 1966.
«Galleria G.C. Abba», Brescia, 16-28 marzo 1968.  Invito alla personale. «Giomale di Brescia», 10 maggio 1970, I premi di pittura Valtenesi.
L.SPIAZZI, Giro dell'arte, «Bresciaoggi», 13 dicembre 1980.
R.BRESCIANI, R. LONATI, «Giuseppe Mozzoni», Stampa Vannini, Brescia, 1980.

 

TEDESCHI FABRIZIO

Fabrizio Tedeschi nato a Brescia nel 1957 ha frequentato corsi di pittura nella sua città e studiato Arte al D.A.M.S. di Bologna partecipando a numerose mostre collettive. Dal 1990 al 1993 ha vissuto a Roma alternando all'attività pittorica la collaborazione con alcune produzioni cinematografiche e televisiva. Attualmente vive a Brescia. Dopo una prima esperienza figurativa è passato ad una pittura gestuale fatta di segni astratti ripetuti ed antisimbolici che sottolineano gli spunti più profondi del suo inconscio. 

Ne consegue un uso di materie tradizionali miste a tracce di quotidiani residui. Fabrizio Tedeschi crea le sue opere intorno al concetto del totem, simbolo mistico e religioso comune ai popoli dei cinque continenti, dagli indiani d'America alle tribù centro africane, realizzato però "srotolando" su tela o utilizzando i materiali simbolo della nostra era: plastica e vernici. Caratterizzata da un forte cromatismo decisamente materico simile a tessuti orientali o tappeti indiani pervasi da magiche simbologie esotiche, la pittura di Fabrizio Tedeschi si sviluppa a livello emozionale verso significati allegorici e spirituali nell'ambito delle etnie metropolitane, comunicando un'intensa ricerca di naturale fusione tra materia e spirito.

BIOGRAFIA

2001
- GALLERIA "S.MICHELE" di Paolo Majorana - Brescia
- EVRIDIKI ARKOUDOGIANNI - ANTONIS ARGIROS ART SPACE. EXOGONIA Santorini - GRECIA

2002
- GALLERIA WUNDERKAMMER - Bergamo

2003
- KENNETH J. CONZELMANN GALLERY - Oxford - INGHILTERRA

2004
- DES ART CONTEMPORARY ART & DESIGN - Brescia
- GALLERIA "LA QUADRA" - Iseo - Brescia

2005
- SPAZIO "DIETRO LE QUINTE" - Brescia
- DES ART CONTEMPORARY ART & DESIGN - Brescia
 
2006
- GALLERIA "MARCHINA" ARTE CONTEMPORANEA - Brescia
- GALERIE "MARION" - Ginevra - SVIZZERA
 
2007
- GALLERIA "STUDIO ARTE DAMA" - Brescia
- "FAGETTER CONTEMPORARY ART" - New York - USA
 
2008
- "GALERIE PIRAMID" - Parigi - FRANCIA
- GALLERIA "GOLD EVENT" - Castiglione Delle Stiviere - Mantova
- "LIONEL TERRY ART GALLERY" - Londra - INGHILTERRA
 
- "AGORA ART SPACE" - Boston - USA
 
2009
- GALLERIA "MARCHINA" ARTE CONTEMPORANEA - Brescia
- "ZOU SHENG GALLERY" - Shanghai - CINA
 
- "CONSOLI ART GALLERY" - Roma
 
2010
- GALERIE "MARION" - Ginevra - SVIZZERA
- "LIONEL TERRY ART GALLERY" - Londra - INGHILTERRA
 
2011
- "THE BOWERY HOUSE GALLERY" - New York - USA
- GALLERIA D'ARTE CONTEMPORANEA  "I MONACI SOTTO LE STELLE - Brescia
- "ZOU SHENG GALLERY" - Shanghai - CINA
 
2012
- GALLERIA "IL TESORO" Rivalta Sul Mincio - Mantova
- "AGORA ART SPACE" - Boston - USA
 
2013
- GALLERIA D'ARTE CONTEMPORANEA  "I MONACI SOTTO LE STELLE - Brescia
- "GALERIE PIRAMID" - Parigi - FRANCIA
- "CONSOLI ART GALLERY" - Roma
- "BRERART" - Milano SPAZIO "DREAM FACTORY"
 
2014
- "FAGETTER CONTEMPORARY ART" - New York - USA
- "ZOU SHENG GALLERY" - Shanghai - CINA
- "BRERART" - Milano SPAZIO "MODULNOVA"
 
2015
- GALLERY OF MODERN ART "L'OZIO" - Amsterdam - OLANDA
- Galleria Bottega d'Arte. Forte dei Marmi (LU)
- Galleria Bottega d'Arte. Cortina d'Ampezzo (BL)
- Galleria Bottega d'Arte. Montecatini Terme. (FI)

2016
- Galleria Bottega d'Arte. Cortina d'Ampezzo (BL)
- Galleria Bottega d'Arte. Montecatini Terme. (FI)
- "ZOU SHENG GALLERY" - Shanghai - CINA

2017
- Galerie Piramid Parigi - Francia     

2018 
- Kenneth J.  Conzelmann Gallery - Oxford - Inghilterra 
- 0+23 Space - Shanghai - CINA

2019 
 - Biennale di Venezia - Isola di San Servolo - Italia 

2020 
 - Galerie “Marion”  - Ginevra - Svizzera

2021 
 - 0+23 Space - Shanghai - CINA

2022 
 - Lionel Terry Art Gallery - Londra - Inghilterra

TEDOLDI ZATTI GIUSEPPE

Brescia, 2 gennaio 1923

Compiuti gli studi tecnici che gli anno aperto la via della libera professione, ha frequentato la Scuola dell'Associazione Artisti Bresciani sotto la guida del prof.  Emilio Rizzi; nella stessa scuola negli anni 1966 e 1967 ha svolto attività di docente.
In seno alla A.A.B. ha intrapreso ad esporre in occasione di mostre sociali, fin dal nascere degli anni Cinquanta, estendendo quindi le partecipazioni a varie manifestazioni- fra le quali si possono ricordare: il Premio Rizzotti (1950), il Premio Pennacchio, il Premio Borgosatollo, il Premio Rinascita (1957), il Premio Palazzolo (1959), il Premio Città di Gardone Riviera (1963 e 1966), Il Galantino (Soncino, 1964); nell'ambito del collegio dei Geometri della provincia di Brescia, nel 1967 si è evidenziato nel Premio di pittura e scultura indetto a ricordo del geom.  Maruffi.
Con Bruno Degli Innocenti, Romeo Bellucci ed altri noti appassionati pittori ha dato vita a «La Tavolozza», con il gruppo esponendo in ripetute occasioni.  Autore di ritratti, di nature morte, è tuttavia maggiormente conosciuto come paesaggista, ispirato ai vari aspetti della provincia nostra (in particolare Gussago), ma ancor più alla città con i suoi nascosti angoli antichi, caratteristici, con i noti monumenti: dalla curt del poli a piazzetta S. Giorgio, dove nel 1957 è stata allestita una collettiva; dalla nobile mole della Loggia a Piazza Duomo.  Anche se rari, non mancano motivi tratti dalla terra veneziana e i suoi canali.  Pittura inseribile nel filone chiarista, dal lineare impianto, dal castigato, sommesso colore, riflette la chiarezza dei sentimenti semplici, ma veri, dai quali ha origine.
 
BIBLIOGRAFIA
«Giornale di Brescia», 23 aprile 1957, I pittori scoprono Borgosatollo.
«Premio di pittura città di Palazzolo», Palazzolo, 1-15 novembre 1959.
«Galleria A.A.B.», Brescia, 1-14 settembre 1962, Trenta pittori espongo o, Catalogo.  G.V.(alzelli), L'occhio dei bresciani sul Garda, «Giomale di Brescia», I I giugno 1966. «Pittura e scultura dell'Italia contemporanea», Alfa-Carpi Ed., Milano-Roma, Vol. 11, (1968).

 

TELASIO ATTILIO

Brescia, 8 febbraio 1847 - gennaio 1872.

Dapprima studente della Scuola di Disegno bresciana, seguitò a Brera, in Milano, l'apprendimento della pittura.  Meritevole della pensione sul Legato Brozzoni, a Brescia si spense giovanissimo.
Alcune opere, come Modella a mezzo busto, proprietà Moretti, «realizzate con fare arioso già assai modemo» fanno rimpiangere che il pittore non abbia potuto raggiungere la maturità, per esprimere appieno in notevole talento.
Alla mostra dedicata alla Pittura bresciana dell'Ottocento, ordinata nel 1934, Attilio Telasio figurava con Dante visita Giotto, la già citata Modella, Lettrice riprodotta nel «Dizionario» Comanducci senza indicazione della proprietà.
 
BIBLIOGRAFIA
COMUNE DI BRESCIA, «Pittura bresciana dell'Ottocento», Brescia, 1934, Catalogo.  L. VECCHI, «Brescia», monografia per gli a. 1941-42, «Storia di Brescia», Vol.  IV.
A.M. COMANDUCCI, «Dizionario dei pittori... italiani», tutte le edizioni.

 

TEMPESTA

 v. MULIER PIETRO

  1. TEMPINI ENRICA
  2. TEOSA GIOVAN BATTISTA
  3. TEOSA GIUSEPPE
  4. TERRAROLI FIORENZO

Pagina 174 di 190

  • 169
  • 170
  • 171
  • 172
  • 173
  • 174
  • 175
  • 176
  • 177
  • 178

Copyright © 2023 Associazione Giorgio Zanolli Editore. Tutti i diritti riservati.

Aiuta il dizionario dei pittori Bresciani