Dizionario dei Pittori Bresciani
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BIASIO GIUSEPPE

Brescia, 1718 -?

Figlio di Giovan Antonio (v.). Un atto del 1758 lo impegna ad eseguire una soasa per l'altare della Madonna nella chiesa di S. Lorenzo, secondo un disegno già predisposto e per un compenso di 260 scudi.

Nell'accordo, firmato il 24 ottobre, Giuseppe Biasio si definisce professore. Queste le notizie proposte da Paolo Guerrini in "Memorie storiche della Diocesi di Brescia", a. 1940 e riprese da Sandro Guerrini in "Chiese bresciane dei secoli XVII - XVIII".

BIEMMI ERMANNO

 Capriano del Colle, 18 luglio 1949.

Negli anni Sessanta ha frequentato la “Bottega” di Franco Bertuili e successivamente gli studi di Al-berto Bizzai e del Prof. Ramorino. Ha partecipato in seguito a concorsi provinciali esordendo in per-sonale nel 1974 a Brescia. Ed ancora a Brescia ha esposto nel 1975 e 1977.
Figurativo, è prevalentemente paesaggista, ma non disdegna la figura e il ritratto, dalla impronta postimpressionista. La luce è prevalente elemento dei dipinti di Biemmi: non riduce la corposità dei luoghi ritratti, ma li rende tiepidi di accostamenti a volte non privi di ricercatezza. Rivivono così momenti tipici di vita popolare, come in Donne alla fonte, e rustiche viuzze palpitanti anche nel gri-giore di mattinali nevicate.
 
BIBLIOGRAFIA
A. RIZZI, “Galleria del Carro”, Brescia, 12 - 25 gennaio 1974.
A. MORUCCI, “Calieria del Carro”, Brescia, 13 - 24 dicembre 1975.
AA. VV., “Galleria del Carro”, Brescia, 12 - 24 marzo 1977.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.

BIGATTI ITALO

 Lodi, 18 luglio 1933.

Dagli anni Settanta presente a numerose manifestazioni in Roma, Borgosesia, Bergamo, Napoli, ha altresì tenuto personali in Brescia, città nella quale da tempo si è stabilito e dove è presente a col-lettive e concorsi. Attratto dal paesaggio, ne coglie sia gli aspetti montani, con le caratteristiche le-gnaie affacciate su esili strade, accanto a antiche facciate dagli intonaci corrosi, sia in esteso de-gradare dei vasti panorami collinari: sempre incisi dalla sottintesa presenza dell’uomo, per un at-trezzo lasciato in un angolo, per il covone appena elevato.
La pittura di Bigatti è condotta nella eco impressionista, giocata su toni cangianti dal grigio all’ocra, dai bruni ai gialli antichi, al viola. Frutto di meditata sintesi, nella essenziale struttura compositiva è tuttavia avvertibile la sommessa voce di poesia formulata da delicata vena. Né vanno dimenticate certe lievi figure femminili e le nature morte in cui si riconfermano il fine colorista e l’attento inter-prete di una sommessa realtà.
 
BIBLIOGRAFIA
“Mostra d’arte”, Brescia, Galleria S. Gaspare, 14 luglio - 14 agosto 1971.
JO COLLARCHO, “Galleria S. Gaspare”, Brescia, 27 novembre - 10 dicembre 1971.
“Galleria Piccola Paganora”, Brescia, 30 dicembre 1972.
G.M. OLIVIERI, “Galleria del Carro”, Brescia, 28 dicembre 1974, 9 gennaio 1975.
A. RIZZI, “Galleria del Carro”, Brescia, 15 - 27 novembre 1975.
“Galleria S. Gaspare”, Brescia, 15 - 27 gennaio 1978.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.
 

BIGNAMI GIUSEPPE

 Brescia, 23 marzo 1923 - 21 settembre 1973.

Impiegato di banca, esordisce in personale alla Associazione artisti bresciani nel marzo 1973, dimo-strando una “impostazione tecnica sorretta da buone possibilità compositive” (L. Spiazzi, presenta-zione in catalogo) nella scia della buona pittura figurativa.
Taglio insolito della composizione, colori solari rammemoranti alcuni fra i Macchiaioli, a cogliere ampi orizzonti, prospettiche lontananze di strade campestri; coloriti angoli di Brescia: pareti croma-ticamente preziose pel calcinar del tempo, antichi portali. La morte improvvisa lo ha colto quando ancora non s’era spenta la eco della mostra che lo aveva proposto pittore ben al di là dei limiti di-lettantistici.
A suo ricordo resta il commosso testo dettato da Luciano Spiazzi in occasione della mostra com-memorativa voluta dalla Piccola Galleria UCAI e proposta agli amici del pittore e agli appassionati dal 14 al 26 gennaio 1984.
 
BIBLIOGRAFIA
Galleria Associazione artisti bresciani nel marzo 1973, Presentato in catalogo da L. Spiazzi
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.

 

BIGNAMI LUIGI

Brescia, 1842 - 19 maggio 1922.

Giovanni Bignami, nella "Enciclopedia dei musicisti bresciani", nel dire di Luigi Bignami appassionato di musica, disciplina affrontata dilettantisticamente ma con risultati di rilievo, afferma che il suo lavoro giornaliero era quello di incisore e cesellatore, artista finissimo e rinomato anche all'estero.

Padre dei violinisti Cesare e Adele Bigami Mazzucchelli, fu bersagliere e patriota. Nel 1879 si trasferì a Garzone V. T. perché assunto come incisore dalla fabbrica d'armi Beretta; un suo piatto in rame ageminato in oro e argento è custodito nel museo delle arti di Vienna.

Nel 1882 circa, fatto ritorno in città, ha continuato la professione, condividendo con i figli, che si affermavano, la passione musicale.

BIGNOTTI PAOLO

 Travagliato, 1918 - 15 febbraio 1978

Un’attesa durata tutta la vita imposta da lavoro umile di tutti i giorni. E finalmente, ormai l’età ma-tura, potere dare sfogo alla passione tanto repressa, farsi uno studio nel “rustico” abitato e…. di-pingere, dipingere.
Per Bignotti i motivi da ritrarre non mancano; la campagna d’intorno, le antiche rustiche case, in-gentilite da un ciuffo di verde, e le donne del paese vigorose e pur gentili; le verzure sparse sul ta-volo per le numerose nature morte. Una pittura sorretta da sicuro disegno, accesa nel colore co-raggiosamente gettato sulla tela e pur armoniosa nei forti contrasti. Il pittore, poco prima di morire aveva aperto uno studio anche in città, vicino alla chiesa di S. Giorgio nel rione antico; era una tap-pa per lui importante.
Autodidatta, solo nel 1973 aveva intrapreso con fervorosa continuità a realizzare opere in cui le doti di sincerità e immediatezza si uniscono all’amore per gli Impressionisti e, in alcuni Autoritratti, per gli Espressionisti.
Il frutto di tanto lavoro si avverte nel 1974, quando la “Galleria S. Michele” gli ordina la prima per-sonale. A cinquantasei anni, la sua pittura appare fresca, genuina, rivolta appassionatamente al mondo in cui ha sempre vissuto. E del quale l’Associazione Artisti “Martino Dolci”, perseguendo il “riconoscente” programma nei confronti di quanti pittori hanno illustrato Brescia, da Martino Dolci a Gaetano Valbusa, Cesarini Monti e Eligio Agriconi, ha riunito il frutto visivo nel volume “Paolo Bi-gnotti” con testi di Mauro Corradini e Gabriella Motta, diffuso nel 2002 in occasione della mostra promossa dalla Galleria presieduta da Eugenio Busi.
Sfogliando quelle pagine Paolo Bignotti si conferma artista ben più complesso di quanto l’avevano proposto le fuggevoli apparizioni in mostre collettive o personali, scandite nel tempo. Oltre che il paesaggio, emergono prepotentemente ulteriori due forme espressive: il ritratto e la natura morta, coniugate agli esiti di una silenziosa attività decorativa di ispirazione devozionale.
“All’interno del ritratto domina, in maniera singolare, l’Autoritratto eseguito con continuità che non ha probabilmente l’eguale nella storia della pittura”, ha osservato Corradini, che poi ha evocato non solo le affermazioni del pittore, ma anche le esperienze che hanno determinato l’evolversi del suo dipingere.
Si nota che la Bibliografia può considerarsi integrazione a quella riunita nel presente “Dizionario”.
 
BIBLIOGRAFIA
A. RIZZI, “Galleria S. Michele”, Brescia, 1 - 13 giugno 1974.
L. SPIAZZI, “Studio G 7”, Bovezzo, 16 - 29 ottobre 1976.
“Brescia arte”, n. 4, ottobre 1977, I personaggi di P. Rignotti.
A. RIZZI, Artisti a S. Faustino, “Brescia Arte” n. 6, dicembre 1977.
L. SPIAZZI, Arte in città, “Bresciaoggi”, 17 dicembre 1977.
A. M.(azza), Travagliato: è morto il pittore Bignotti, “Giornale di Brescia”, 18 febbraio 1978. ,
“Giornale di Brescia”, 10 giugno 1978, L’omaggio di Travagliato all’arte di P. Bignotti.
“Galleria S. Gaspare”, Brescia, Omaggio all’ ‘800 - ‘900 bresciano, Tip. Zemil, Brescia, di-cembre 1978.
L. SPIAZZI, Arte in città, “Bresciaoggi”, 6 gennaio 1979.
A. MAZZA, “Galleria S. Gaspare”, Brescia, 3 - 25 marzo 1979.
L. SPIAZZI, Arte in città, “Bresciaoggi”, 10 marzo 1979.
“Brescia arte, N.S. 3, 1980.
“Galleria Labus”, Brescia, 11 - 24 ottobre 1980, Mostra commemorativa.
L. SPIAZZI, Arte in città, “Bresciaoggi”, 18 ottobre 1980.
E. C. S.(alvi), Le mostre, “Giornale di Brescia”, 21 ottobre 1980.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.

BIGNOTTI UMBERTO

Castiglione delle Stiviere, 1884 - 1927.

Pur essendo mantovano fu vicino all’ambiente artistico bresciano. Dal 1901 al 1903 studiò alla scuola Moretto, per poi essere allievo “esemplare” all’Accademia bolognese e quindi a quella di Verona. Combattente durante la prima guerra mondiale, tornò a Castiglione delle Stiviere, nel 1917, con le braccia quasi paralizzate e morì dopo lunga agonia. Sue opere sono state esposte in occa-sione della Il Mostra d’arte del sindacato provinciale.
 
BIBLIOGRAFIA
“Enciclopedia bresciana”, Ediz. La Voce del popolo.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.
 

 

BIGONI VINCENZO

 Secolo XVIII.

Nativo di Chiari, operò a Brescia verso la seconda metà del 1700. Fu mediocre artefice, salvo che per alcuni ritratti.
 
BIBLIOGRAFIA
G. B. CARBONI, “Notizie storiche dei pittori e scultori”, 1776, Ediz. C. Boselii, 1962.
S. FENAROLI, “Dizionario dei pittori bresciani”, 1887.
“Storia di Brescia”, Vol. III, p. 661. (Non risulta nell’indice).
“Enciclopedia bresciana”, Ediz. La Voce del popolo.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani” Giorgio Zanolli Editore 1984.

BILLSTEIN ERIKA

Solingen (Germania), dal 1961 vive a Brescia.
Autodidatta, ha partecipato a concorsi provinciali e sue opere, oltre che in Italia, sono in collezioni private di Svizzera, Austria e Germania.
Prevalentemente paesaggista, opera nella tradizione figurativa: sia per i toni, sia per la capacità di riassunto riesce ad essere attuale, dando alle sue composizioni, suggerite forse da moti di nostal-gia, atmosfere di meste lontananze come nel Paesaggio svevo, esposto in occasione della Mostra “Brescia ‘80”, dall’1 all’11 maggio 1980, e riprodotto in Catalogo.
 
BIBLIOGRAFIA
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984

BINDA DOMENICO

Corzano, 30 giugno 1965.

Autodidatta, Domenico Binda ha affinato la propria tecnica pittorica con la riproduzione di noti anti-chi dipinti, fino a giungere a un linguaggio chiaramente descrittivo della quotidianità alla quale lo sguardo può attingere.
Vivendo nella bassa provincia bresciana gli è facile inoltrarsi nel variegato paesaggio campestre, ritratto con tavolozza luminosa ricreante motivi nei quali alita placida atmosfera. Oppure riunire quanto la natura produce, particolarmente il multicolore repertorio di frutti, come l’uva ordinata-mente deposta su tavola e resa con pennellata carezzevole, le tonalità sfumanti nell’uniforme fondo del dipinto.
Paesaggio e natura morta costituiscono dunque i soggetti essenziali ai quali Domenico Binda si ispira, denunciando la sua capacità, oltre che la sensibilità, di interpretare il quotidiano racchiu-dente brani di poesia, tradotta nella gradevolezza delle cromie.
  1. BISEO CAMILLO
  2. BISEO CESARE
  3. BISEO GAETANO
  4. BISEO GIOVANNI BATTISTA

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